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Affordable Hi-Fi

Ta 10.1 e Grundig XV-7500

L’Affordable Hi Fi incontra Grundiglove.org

Nell’ottica di analizzare, scoprire e divulgare apparecchi e diffusori dal costo umano, ho incontrato un grande conoscitore del mondo Hi-fi legato a questi parametri e nel suo ambiente d’ascolto ho effettuato una audizione di un impianto approntato con perizia, buon gusto e molto granus salis.

Iniziamo a presentare il paladino italiano di questo modo di affrontare l’alta fedeltà. Il suo nome è Andrea Gianelli.

Affordable Hi-Fi significa letteralmente Alta fedeltà sostenibile, ossia raggiungibile e avvicinabile un po’ da tutti. Prezzi umani per oggetti che dimostrano con i fatti di essere altamente performanti. Non rinunciare ai pregi di elettroniche Hig End è, nella sua filosofia, una prerogativa irrinunciabile. Farlo al giusto prezzo è la sua missione.

Gli apparecchi in questione devono durare nel tempo e non subire l’obsolescenza tipica degli apparecchi hi-fi, e devono poter essere riparati nel caso smettessero di funzionare alla perfezione.

Nel sistema di pensiero di Andrea, i componenti di un impianto si devono sostituire solo quando non se ne può proprio fare a meno. Affordable Hi Fi significa più che Hi Fi di prezzo accessibile il suo credo è:

Hi Fi sostenibile.

La sostenibilità si può riassumere in alcuni punti salienti: Innanzitutto comprare solo se è strettamente necessario, cercando di sfruttare il più possibile quello che già si possiede. Se i nostri componenti suonano bene, abbinati in un certo modo e in un dato ambiente, vale la pena tenerli e non sostituire nulla, non importa quale sia la tecnologia alla base di essi. La logica deve sempre guidare la scelta. Apparecchi che ben funzionano sinergicamente, come nei casi più volte segnalati anche dal nostro sito (es. lettori CD Philips 160 – 150 con aplificatori e diffusori Grundig) sono la base anche del suo credo. Andrea ha sperimentato ottimi riscontri ad esempio tra casse Philips degli anni 60 e un amplificatore Akai degli anni 80 trovando sensazioni migliori rispetto anche al confronto di alcuni componenti Hi-End.

Oggi il mercato ci satura di prodotti costosissimi che però non suonano a livello di combinazioni riuscite dal prezzo irrisorio

Capite bene che questo è il perfetto identikit anche degli apparecchi Grundig. Fare la sua conoscenza e scambiare opinioni è stato senza dubbio molto istruttivo. Ho trovato moltissime affinità rispetto alla sua filosofia e al nostro approccio nei confronti al mondo dell’alta fedeltà evidenziando insieme a lui aberrazioni e storture.

Il mio interesse rispetto ai suoi studi ed esperienze si è rivolto in prima battuta alle amplificazioni in classe T. L’interazione tra questi amplificatori e i diffusori Grundig avevo già avuto modo di sperimentarla personalmente, riscontrando ottimi risultati. Ad esempio un apparecchio che ho con molto piacere accoppiato è stato il famoso amplificatore Trends Audio 10.1. Basato sul processore Tripath Ta 2024 e avente caratteristiche nell’utilizzare una percentuale di rendimento estremamente alta della corrente d’alimentazione, è diventato un simbolo dell’alta fedeltà sostenibile a livello mondiale.

Giustamente pubblicizzato dal sito TNT AUDIO , gli amplificatori basati sul chip Tripath TA 2024 hanno la caratteristica di restituire un suono credibile e dettagliato tipico delle migliori elettroniche. Chi frequenta da tempo siti che sono nati intorno al marchio Grundig, è a conoscenza del fatto che alcuni figuri giocano nello sminuire gli amplificatori in classe T pubblicando grafici effettuati con strumentazioni pressoché casalinghe atte a dimostrare risposte in frequenza non lineari. Fortunatamente esistono nel mondo siti che riportano le cose in modo  obiettivo e che riportano le cose oggettivamente. Indico a tal proposito un sito che riporta le misure di un amplificatore che utilizza il chip TDA 2024 tipo  il Sonic Impact Model TA2024 Super T power.

Con Andrea concordiamo sul fatto che il gioco a denigrare e sminuire tali apparecchi, il più delle volte, non è effettuato dalle riviste del settore ma addirittura da auto costruttori che tendono nel vendere i propri apparecchi artigianali a prezzi completamente fuori mercato o da forumer faziosi o disinformati.

Gli attacchi al mondo dell’Affordable Hi-Fi della classe T non hanno fatto altro che incrementare gli interessi intorno a questi oggetti, anzi, dato che alcuni avversari sono riconosciuti come meri spenna grulli nel mondo dell’alta fedeltà, qualsiasi propaganda negativa si è trasformata automaticamente in pubblicità positiva rispetto al chip TA 2024 e similari.

Un amplificatore che abbiamo avuto modo di ascoltare nel suo appartamento è stato il Fenice 20  . Questo nanerottolo, abbinato a casse autocostruite dallo stesso Andrea, ha dimostrato personalità eccezionale e capacità di ricostruire la scena musicale in modo preciso e reale. Mi sento di consigliare il Fenice 20 in quanto ho avuto modo poi di acquistarlo e di abbinarlo a diffusori Grundig con risultati a dir poco eccellenti. Nella configurazione da me utilizzata, il piccolo amplificatore è stato utilizzato come finale di potenza pilotando un paio di Audiorama 8000.

Al fine di poter utilizzare più ingressi e lo stadio phono, ho inserito a valle un preamplificatore di grande classe come il Grundig XV-7500 demandando al finale il compito di amplificare adeguatamente il perfetto segnale proveniente dal preamplificatore tedesco. Pensare all’audiofilia in termini elastici aiuta a superare tabù inculcati da anni da letture forvianti.

L’incontro con Andrea Gianelli è stato molto utile anche in funzione di avere conferme rispetto ad impressioni e sensazioni che coltivo da tempo. Un concetto sul quale concordiamo al 100% è quello che tra un impianto ben costruito dal prezzo abbordabile e un impianto dal costo di 100 volte maggiore, la percentuale di miglior suono percepito è infinitamente inferiore. Insomma. Insomma,  la spesa non vale l’impresa.

fenice 20 e XV7500Abbinare tecnologie vintage ad alcuni apparecchi moderni quali lettori multiformato o amplificatori dotati di tecnologie all’avanguardia crea connubi altamente performanti. Il problema è conoscere quali sono gli abbinamenti più adatti. Il lavoro di Andrea è proprio quello di scoprirli e divulgarli.

Diffusori costruiti negli anni 70 ad esempio si abbinano in modo speciale a componenti moderni, donano il calore ed il buon suono di un tempo garantendo performance moderne e  di tutto rispetto.

Con Andrea concordiamo anche sul fatto che i compatti studio di un tempo, quali gli RPC Grundig sono di per sé un ottimo strumento di riproduzione musicale. Ho scoperto con enorme piacere che lui stesso li consiglia ai suoi followers. Per la serie “non siamo tutti sordi”.

L’impianto principale di Andrea che ho potuto gustarmi per tutta la piacevole serata è così composto: Amplificatore integrato auto costruito con modulo Bang&Olufsen ICEpower 50ASX2 con pre phono costruito da GianCamillo Gianelli (padre di Andrea), lettore JVC XV-N322; giradischi Thorens TD 160 con testina Stanton 500; casse in sospensione pneumatica Boston Acoustics T-930 “improved” con woofer Indiana Line W20.

Un impianto che definire coerente è poco. Abbiamo ascoltato alcuni cd con enorme compiacimento di entrambi. Il suo lettore CD/DVD mi ha favorevolmente colpito. Abituato al suono dei miei Grundig CD7500 – CD7550 e CD35 non mi aspettavo riuscisse a riprodurre musica con la stessa armonia e congruenza. Invece il  JVC XV-N322 si è dimostrato senza alcun dubbio prodotto in grado di confrontarsi senza timori reverenziali ad apparecchi economicamente di livello ben superiore. Anche riproducendo brani acustici dal carattere caldo e profondo è riuscito a ricomporre una scena acustica di enorme precisione riproducendo perfettamente variazioni dinamiche che farebbero entrare in crisi ben altri lettori CD.

Il padre di Andrea è una persona veramente speciale e preparata. Oltre ad essere un uomo molto equilibrato e umile, possiede la capacità di condurre i discorsi legati all’alta fedeltà su binari comprensibili. Ha progettato e costruito l’integrato che è il cuore dell’intero sistema partendo da una scheda non commercializzata ICEpower 50ASX2.

Questo componente è stupefacente e riesce a donare un’incredibile suono a tutto l’impianto. Io stesso, insieme all’amico Vincenzo Doria abbiamo intenzione di provare a costruire un finale basato su detto componente. Ho la sensazione che saremo presto copiati da altri.

L’incontro con Andrea Gianelli è stato molto istruttivo. Sono sicuro che ne seguiranno altri in quanto ogni interscambio di esperienze arricchisce conoscenze e amplia gli orizzonti.

Io sposo in pieno la filosofia dell’ Affordable Hi-Fi. Grundig è Affordable Hi-Fi tutt’oggi. L’importante è stare alla larga da chi sta facendo commercio sleale del marchio rivendendo modifiche o implementazioni che nulla hanno a che fare con la vera alta fedeltà  e che speculano e si approfittano della buona fede per fare i propri interessi e non quello dei fruitori ultimi.

6 Comments

  1. Vedendo questo articolo molto interessante di cui aprezzo….mi è tornato in mente un vecchio ricordo di più di vent’anni fa…..quando il Grande Vincenzo Doria mi convinse a costruire un finale stereo allo stato solido… dove io non avevo nessuna conoscenza in merito….non sapendo da dove partire…..lui invece aveva le idee molto chiare…..in breve tempo realizzammo questo finale da 40 watt x canale…lui gestiva la parte elettronica….invece io la parte meccanica…..
    Roberto….ci sono tante cose che suonano bene….anche questo che hai ascoltato ultimamente……
    Tu non puoi immaginare quante soddisfazioni che ci ha dato all’epoca quell’amplificatore nei confronti di altri………….
    Oggi sentendo la nostalgia sono andato in soffitta dove avevo il mio personale in disuso da più di vent’anni….. che commozione nel vederlo!!!
    L’ho portato giù ed ho provato accenderlo per vedere se funzionava….e sorpresa delle sorprese suona!!! e suona ancora benissimo come una volta……
    Con Grande dispiacere abbiamo per mpotivi di salute dovuto rinunciare a proseguimento a questi progetti.

  2. Il progetto per la realizzazione del finale c’è. Si tratta di un amplificatore in grado di sostenere qualsiasi carico. Un progetto ambizioso che ho intenzione di percorrere. Il nome sarà “Dutchman II” by Grundiglove . Il prototipo inizierò a realizzarlo a metà gennaio 2015. Stiamo studiando anche altri apparecchi dell’epoca d’oro del’HiFi. L’idea è quella di riuscire a realizzare un impianto dalla timbrica tipica Grundig e dalla potenza massima di 50 Watt. Deve potersi installare senza nessun tipo di vincolo, essere di dimensioni contenute e si dovrà abbinare in modo splenido con i diffusori Grundig. Studieremo anche tutto il sistema a partire dai cavi di alimentazione e a quelli di segnale in modo da avere un impianto plug and play pronto a suonare in qualsiasi momento.
    Lo realizzeremo non per metterlo in commercio ma per studiare a livello sonico le combinazioni possibili con i nostri amati Grundig e per dimostrare che per realizzare prodotti eccellenti al giorno d’oggi non esiste nessun segreto. Al finale mancherà sempre una cosa fondamentale: l’anima Grundig, Magari non quella sonora. Sicuramente quella storica, quella del design. Quella luce che sprigiona ogni impianto Grundig che, anche quando non suona lo fa sembrare il più bello di tutti.

  3. Che dire,sono già emozionato e attendo con molta curiosità tutto questo meraviglioso lavoro che da quello che posso intuire è pronto in cantiere…. Bravi… Bravi…. Sento già qualcuno che a distanza gli traballano le gambe e non solo…..

  4. Gianelli è nome piuttosto noto nell’ambiente, così come è ben conosciuta la sua filosofia che per me è in gran parte condivisibile.
    A mio parere gli ampli in classe T sono un piccolo miracolo (ho apprezzato il Fenice 20 più del T-amp) e, pur preferendo altro, ammetto senza alcun problema che sposano alla perfezione quella filosofia di hi-fi sostenibile che, allo stato, non vedo in quale altro modo potrebbe essere portata avanti.
    Quindi bene così, quei “nanerottoli”, come vengono affetuosamente chiamati da più parti, hanno un rapporto costi-benefici quasi imbattibile.

  5. Giustissimo Stefano. Diciamo che comunque, per chi è abituato alla sonorità Grundig, il pur bel suono dettagliato del TA2024 non riesce comunque da solo a restituire la piacevolezza alla quale siamo assuefatti.
    Abbinarli ai preamplificatori Grundig consente di utilizzare i controlli di tono per “tarare” il suono all’ambiente e correggere eventuali problematiche relative alla collocazione dei diffusori.
    Questi finali in miniatura consentono anche l’utilizzo dei magnifici Preceiver Grundig senza le casse attive. Quindi chi avesse un X55 o un XC65 può goderseli senza l’impiccio di acquistare anche due casse attive.

  6. E sì… hai ragione, siamo abituati troppo bene 🙂
    Però, mi piace constatare che, pur essendo Grundig-fans, non siamo così ottusi e ignoranti da rifiutare a priori anche altre soluzioni.

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