Sempre della serie “non solo Grundig” andiamo ad analizzare un compatto davvero notevole della Nordmende.
Il compatto mi è stato spedito “direttamente” per una revisione. Con l’occasione diamo un occhiata agli interni di questo compatto.
Fortunatamente, cover a parte che ha una piccola crepa in alto a sinistra, lo stereo non si mostra esternamente danneggiato “drammaticamente”.
L’estetica è accattivante.
Il piatto Dual, di nostra conoscenza, monta una testina Audio Technica.
Una lampada del vu meter è fulminata. L aggravante è che queste luci sono blu….piuttosto “proprietarie”.
Guardando gli interni, la macchina si presenta ben costruita. I cablaggi sono quelli tipici Nordmende (mi ha riportato ai TV color dell epoca).
Tolto il piatto, per togliere la scocca anteriore (piuttosto “leggerina”) è sufficiente rimuovere 4 viti ai lati esterni.
Prima di questa, scopriamo che per rimuovere la piastra sono sufficienti queste 2 viti. Anche questo stereo nasce per essere riparato agevolmente.
L alimentazione vede un bel trasformatore e ben due ponti in parallelo. Anche i condensatori sono di grossa capacità. I fili che vanno sui finali tradiscono dei TO2….
In questa vediamo il lamierino che dovremo rimuovere per pulire i potenziometri…
Ed eccoli. Addirittura degli MJ3001 e 2501… per me mitici. Ho costruito parecchi stadi finali con questi Darlington. Inoltre visti anche negli amply per chitarra Marshall.
Premesso che lo stereo promette una bella potenza e di qualità, osserviamo i commutatori che puliremo col solito spray.
Ecco i potenziometri scoperti dal lamierino che puliamo.
Se sfiliamo prima questi connettori saremo più agevolati.
La radio suona bene. La particolarità dello stadio di amplificazione è che il balance funziona con la tecnica “non di attenuare” un canale, bensì enfatizzarlo. In realtà la potenza si raddoppia….I potenziometri del volume sono due: il secondo, indicato con LIN, probabilmente si occupa di un Loudness variabile, all’atto pratico, agendo su quest ultimo la potenza aumenta in modo esponenziale.Passiamo alla piastra.
La meccanica è molto solida. Si sente solo un canale e pure male….
Per vederci chiaro dobbiamo rimuovere le 4 viti laterali.
Nel tentativo di regolare l’azimuth, sentivo una cosa “molle” e non trovavo la vite. Ora capisco il perchè.
La vite era assente. rimessa e tarata.
La piastra risponde “esageratamente” sui toni alti.. Raramente ho sentito questi acuti.
Su richiesta di Angelo, cambio il cordone di alimentazione. Il precedente era impecettato con una prolunga.
Facciamo dei test di registrazione.
Anche dal disco, una volta ripristinata la testina.
Niente male davvero!!!
Test dalla radio. Foto volutamente fatta senza flash, per valorizzare i VU Meter e la scala radio con sfondo blu.
Al piatto è stata fatta la stessa manutenzione di quelli montati sui “nostri” RPC…
La registrazione è praticamente perfetta. Per la campana, abbiamo capito con l’amico Stefano che trovarne una sana è piuttosto arduo….
marco
Azz… che bello, è proprio il fratellone maggiore del mio 8050 (maggiore in tutti i sensi).
Con i migliori RCP è una bella lotta!
Visto (anzi, sentito) come suona il mio, posso imamginare che goduria sia ascoltare questo…
Me ne sono scappati un paio su ebay (quotazioni raggiunte: oltre i 150 euro), ma non dispero di trovarne uno, prima o poi.
Hai tutte le ragioni Stefano, con questi apparecchi Made in Germany, costruiti in qugli anni, la filosofia sonica si identifica pressochè in egual misura con piccole differenze, ma con una sonorità che non fa rimpiangere l’uno dall’altro.
la scuola ingegneristica di studio era identica, per cui il risultato in pratica sul sonico ricalca la medesima impostazione all’ascolto
In questi apparecchi lacronimo come viene decantato come scoperte, fa parte di un’altro menù, basato sul fattore influenzabile elettromagnetico di cui si è a conoscenza.
In questi apparecchi, le cose fondamentali studiate di base sono: circuito e abbinamenti di componentistica compatibile perfettamente ricercati e predisposti dai tecnici teutonici per avere questo straordinario suono.
Questa è la sacrosanta verità di cui se quacuno ha dei dubbi, lo si può sempre dimostrare.
Vincenzo