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Una piccola storia vera

Oggi sono andato in un vecchio negozio di modellismo vicino Cinecittà. “Galleria Tuscolana”. Le vetrine di questo negozio mi hanno visto piccolo e adolescenze, con la bocca spalancata ad osservare plastici, trenini Marklin, Rivarossi, aeromodelli, ecc. Una sensazione pari a quella provata ad osservare i cataloghi Revue Grundig, che prendevo alle mostre del suono dell’epoca. Obiettivo: trovare ingranaggi da poter adattare su alcune piastre Grundig.

Entro e mi viene incontro un Signore un pò anzianotto,  con modi molto eleganti. Mi mette al corrente che purtroppo la parte relativa al modellismo aveva chiuso. Quasi con gli occhi lucidi e molto arrabbiato, mi ha raccontato dei bei tempi del modellismo e la professionalità che serviva per fare quel mestiere. Di classe e professionalità ne ha ancora da vendere.

Gli spiego cosa cerco, poi via via parlando gli racconto della mia avventura su questi apparecchi vintage Grundig. Si rende subito conto che la mia ricerca è quindi esclusivamente dettata dalla passione. Gli dico anche del mio “primario”  impiego manageriale, in una nota azienda di telecomunicazioni, della mia mansione e responsabilità, del progetto e sviluppo FTTS. Ulteriore conferma a quanto detto prima:  non mi serve, per mia fortuna, fare business con questo hobby. Il dialogo prosegue per quasi un ora, inframezzato di “fughe” da parte sua nel retrobottega, dal quale puntualmente spunta fuori con una nuova cosa da darmi. C’era “il mondo”: lubrificanti professionali, vernici, colle, ingranaggi, batterie particolari, alimentatori stabilizzati in tensione e corrente, cavi termo restringenti, motori e chi più ne ha più ne metta (40 anni di modellismo). Il cuore mi si riempiva sempre di più. Uno scambio appassionato di esperienze. Se non fossi ad un certo punto quasi fuggito via, mi avrebbe dato tutto ciò che restava del negozio, facendo la mia e la sua felicità. Ed ho capito anche il perchè: succede anche a me di esser felice facendo a mia volta felice qualcuno con i miei interventi. Molti faticano a crederlo, ma è così. Perciò si sorprendono quando non chiedo nulla per le riparazioni (o al limite il solo rimborso per i componenti che, diciamocelo chiaro, i famosi finali sono transistor da 2 euro l uno). Beh, volevo condividere questa ennesima esperienza con tutti voi. Ci sono ancora persone che ti riempiono il cuore. Vecchi professionisti, appassionati, non aridi arrivisti. Speriamo bene per le nuove generazioni (…). Quindi, me ne sono tornato a casa con un certo quantitativo di preziosi oggetti… ah tutto gratis… ma non di valore pari al piacere che mi ha fatto, nello scambiare sensazioni in quella conversazione. Ho lasciato il mio numero, sperando di potermi sdebitare, un giorno.

marco

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5 Comments

  1. Ciao Marco, letto solo ora, successivamente all’articolo sull’ RPC 500: persone come te al giorno d’ oggi sono davvero rare, hai il dono dell’empatia . L’empatia è il fondamento dell’amore, dell’amicizia, del rispetto, della solidarietà. SAPERSI METTERE NEI PANNI DI UN ALTRO, ENTRARE IN CONTATTO CON I SUOI SENTIMENTI, cogliere il significato di un’espressione del volto o di uno sguardo: tutto questo è empatia.

    Federico

  2. Pensa che la persona del racconto, dopo aver cercato il sito in rete, si è riconosciuto e mi ha mandato una mail proprio stamattina e ne sento ancora i brividi di commozione. Non so se lo farà, ma l ho invitato, se vuole, ad iscriversi e pubblicarla qui.
    marco

  3. Ciao a tutti,
    caro Marco leggendo questo tuo post mi hai fatto venire una stretta al cuore…andavo alle medie a Via Lemonia e ogni volta che uscivo da scuola passavo davanti alle vetrine di Galleria Tuscolana (appassionato di modellismo fin dalla tenera età), come te sognavo ad occhi aperti davanti a quelle vetrine!
    Grazie per condividere delle emozioni.

  4. Ciao Alex e benvenuto. Grazie per il tuo commento. Un pò di umanità e vita vera di tanto in tanto non fa mai male!
    ciao
    marco

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