Se vi doveste imbattere in questo apparecchio, Grundig SV 80, pensateci bene. Classe 1966.
Quando qui da noi andavamo ancora avanti con le fonovalige a valvole, Grundig sfornava questo 30+30 sinusoidali (40+40 musicali) e pure con un suono ancora oggi eccezionale. L esemplare in questione mi è stato dato dal nostro amico Ermes.
Transistor al germanio. Completamente spento. Inviato come “già fatto vedere ad altro riparatore che ha rinunciato” o comunque detto: “non vale la pena”. Insomma l’ennesima sfida.
Interessanti le prese dietro, sia per le fonti che per le altre macchine da collegarci in cascata. Davvero bello e ben fatto.
La parte sotto si toglie con la stessa tecnica di un apparecchio a valvole….
A livello di pulizia e manutenzione già basterebbe. Purtroppo dobbiamo aprire completamente.
I fusibili di rete ed alimentazione sono assenti. Ripristinati (con le opportune protezioni) mancano alcune tensioni. Dobbiamo arrivare al ponte di alimentazione secondaria.
In foto l alloggiamento dove va il ponte ed i due condensatori 100 micro 100 volts.
Questi: come si vede il ponte è gonfio e parzialmente sciolto.
Anche i condensatori sono semi scoppiati.
Ora l alimentazione c’è. Ripristinati anche i fusibili della parte amply (3A), un canale va, l altro ha una continua (finale/finali in corto).
Non c’è verso di poter misurare correttamente i finali al germanio. Molto spesso vanno in corto sotto carico. Non resta che crearsi una postazione di prova, a partire dal canale funzionante. Proviamo uno ad uno quelli del canale incriminato. L operazione è particolarmente critica perchè anche il canale funzionante è instabile…
Qui una panoramica di tutti i condensatori 100 micro 100 volts cambiati (e ponte).
Da notare i trimmer ben accessibili per le correnti di riposo.
Troviamo il transistor incriminato. Lo cambiamo ed il canale è finalmente ok. Siamo già a due giorni (non ovviamente pieni) di lavoro.
approfittiamo per rifare saldature ma soprattutto pulire con trielina il circuito, già “ispezionato” in precedenza.
Da notare ancora la tecnica della scheda che sale, per facilitare le lavorazioni.
I fusibili da circuito stampato sono saltati ed introvabili. Occorre una modifica per il riposizionamento degli stessi.
Lavoro certosino con termo restringente.
Puliamo tutti i commutatori e potenziometri.
Al momento della richiusura, l altro canale, che già avevamo scoperto instabile, ci lascia!!! A questo punto o si rinuncia o si parte alla ricerca di un certo numero di finali. Dopo averci lavorato tanto, opto per la seconda, pur sapendo in partenza che i finali sono rari e costosissimi.
Bilancio “finale” : altri tre transitor cambiati. Ora si può procedere al collaudo vero….con un pò di apprensione. In sostanza, questo circuito vede l altoparlante stesso come richiusura dello stadio. Lo provo ovviamente con casse buone ma non prestigiosissime, fino a che non sono certo della sua stabilità.
Ci siamo davvero. Beati coloro che hanno goduto di questo suono già all epoca.
Interessante il doppio loudness, i filri. I controlli rispondono bene. Capisco ora le curiosità di Luca nel sapere il mio parere circa il suono di questo amply. Che dire Luca: avevi perfettamente ragione.
Il bilancio finale, in termini economici, dovrebbe scoraggiarci. Tuttavia questo amplificatore, se funzionante perfettamente (sempre che sia vero), vende in rete a parecchio. Chiunque invece voglia aggiustarlo, perchè suo personale, fa più che bene.
marco
Non vedo l’ora che posi le tue manine di platino sui miei due RTV 1020 e che porti a casa mia lo Studio 2000 da te revisionato, ricordati il piattone triplo di zuppa di cozze!
OK Marco, niente da dire sul tuo operato, sempre preciso e puntuale.
Da parte mia, ritengo di insistere sul fatto che certi riparatori dovrebbero cambiare mestiere: come si fa a non accorgersi delle condizioni di quel ponte e di quegli elettrolitici di filtro?
L’amico Luca di Torino mi ha fatto notare, leggendo i miei scritti sul forum, che a suo parere in alcuni casi sono stato un po’ troppo severo nei miei commenti (mi riferisco al post sul Telefunken HIFI Studio 1), e probabilmente ha ragione, ma proprio non ce la faccio a passare sotto silenzio certe cose.
Nel mio mestiere, se lavorassi così sarei rovinato…
Stefano
non per spezzare lance, ma forse il tecnico si era reso conto dell impresa ed anche dell eventuale impatto a livello costi nel dover cambiare i finali (e ci sono stati). Il non vale la pena, forse voleva essere proprio questo…..pazzi come me (o come te) non ce ne sono molti …. Pasquale: le manine di platino come dici tu sono pronte 🙂
Ho anch’io un SV80, versione “M” ossia con frontalino metallico. A dire il vero è più un SV40, dato che devo trovare 4 transistor finali, quindi ora ha solo 2 transistor per canale, come l’SV40.
I fusibili dei finali non sono introvabili, anch’io dovevo cambiarli e li ho trovati, li montano anche alcuni TV Blaupunkt molto più reventi.
Ottimo suono grazie anche ai finali al germanio e all’alimentazione robusta.
Marco sono pronte che significa? Che per i primi dell’anno, se non prima, ci vediamo?
Ciao Marco, dal tono della voce l’ultima volta che ci siamo sentiti, pensavo che avessi abbandonato l’impresa: vedo che non ti fermano nemmeno i transistor al germanio, non ho più parole per esprimere i meritatissimi complimenti. Per il suono, sssh, non diciamolo a nessuno, altrimenti le quotazioni sai come schizzano! Anzi, sono sicuro che quel giorno avevi l’otite, vero?
Ciao amico mio
se abbandonassi l impresa saresti fra i primi a saperlo.
certo, a volte viene un pò di sconforto legato al sovraccarico. Le quotazioni sono già alte per questo meraviglioso amply. Suona bene davvero. Mi piacerebbe solo avere il tempo necessario per provarli in tutte le condizioni e tutti i generi musicali, ma se lo facessi per ogni apparecchio che riparo occorrerebbero anni…….ti abbraccio.
Ho avuto un SV80 tanti anni fa….ma purtroppo aveva un sacco di problemi, la pazienza era poca….poi l’ho regalato ad un mio amico molto bravo in elettronica con la passione delle percussioni (molto bravo anche con quella).
Armato di voglia e pazienza…se lo è riparato e quando ci siamo incontrati mi disse che andava meravigliosamente.
Ho ricevuto oggi l’amplificatore e, ovviamente, non ho potuto/voluto/saputo aspettare.
L’imballo “a prova di corriere” con cui Marco me lo ha rispedito lo ha protetto adeguatamente, quindi l’ho subito collegato.
Il mio ufficio si è subito riempito di note dolci e vibranti, il suono Grundig che ben conosciamo.
Una curiosità: qualcuno sa dirmi che differenze ci sono tra questo SV80, e la versione SV80M? Ho notato che sono catalogo insieme nel 1966.
Un grazie a Marco che, con un lavoro lungo e difficile, ha saputo ridare “voce” a questo gioiello di quasi 50 anni, un pezzo importante di storia dell’hifi.
Un saluto a tutti.
SV80 e SV80M sono praticamente identici. Almeno questo è quello che si è sempre saputo…
Le differenze sono solamente estetiche: la prima versione fu la SV80 con frontalino in vetro o plexiglas nel 1966, poi dal 1967 venne commercializzata la SV80M che aveva il frontalino in alluminio. Rimase in commercio fino al 1968: poi nel 1969 venne sostituito dall’SV85 che non aveva più i transistor al germanio, ma al silicio.
Grazie per i dettagli sui due modelli.
L’SV80 riparato continua a suonare splendidamente.
Durante il weekend conto di collegarlo ed ascoltarlo a casa (ora è in ufficio).