Ci sono macchine che si riparano, semplicemente cambiando componenti guasti che si trovano in commercio. Altre sono pressochè irreparabili, per ragioni di costi o perchè i pezzi non si trovano. Poi ci sono delle soluzioni alternative, come quella che verrà mostrata.
La macchina in questione è del solito amico Carlo, che mai si degna di darmi una cosa semplice da riparare.
Sinto amplificatore molto compatto. Come estetica mi ricorda l epoca della serie 35cm.
Abbiamo già la presa CD e l’antenna è 75 ohm. La radio funziona molto male: segnale debole la ricerca automatica non si blocca mai.
L epoca mi ricorda proprio il V35. Trasformatore molto grande. Poco agevole per la riparazione. Bisogna separare i due circuiti a sandwich .
Occhio alla freccia: nelle prossime foto verranno staccati alcuni fili. In realtà, togliendo questa sola vite, l interruttore resta nella sua prossimità, benchè il circuito superiore potrà essere ribaltato. In questo modo potremo anche accenderla.
Questo connettore porta la 220 al trafo.
Per aprire il “sandwich” abbiamo tolto due viti in prossimità della presa d’antenna e le tre viti del frontale a lui sottostanti. Qui notiamo il bel ponte ed i due condensatori di livellamento.
Questi sono i cavi che, se toglieremo la vite di cui sopra, eviteremo di dover togliere, compreso ovviamente lo spinotto cuffia, posto sotto l’interruttore di accensione.
Ovviamente approfitteremo per pulire i quattro sliders.
Cominciamo col correggere il segnale di antenna. Per far ciò, potremo agire con dei giravite plastici sui compensatori cerchiati (avete letto bene compensatori). Per chi non li conoscesse, non sono altro che dei condensatori variabili, paragonabili a dei trimmer, solo che variano la propria capacità piuttosto che la resistenza.
Nell agire sul primo abbiamo la totale inefficacia della tarature. proviamo a cambiare i due transistor sospetti.
Il sospetto (che si confermerà poi) è che siano stati forzati e rotti. Occhio alla presa antenna integrata sul modulino, ci servirà in seguito.
Il modulino è un circuito a se stante che andrà rimosso dalla scheda principale.
Queste le saldature che andranno rimosse.
Cambiati i transistor. La pulizia con trielina, trattandosi di circuiti AF, qui è indispensabile!
Il guadagno è leggermente aumentato, ma la ricerca continua a non fermarsi mai. Controlliamo il modulino dell oscillatore.
Il nucleo di regolazione è stato forzato…sono guai!!!
Come per il modulo pre, anche questo è a se stante ed andrà rimosso dalla scheda principale.
Lo tiriamo fuori dalla schermatura e notiamo le forzature fatte sul nucleo e sul compensatore…malamente…
In effetti il nucleo è libero e non si blocca, ne si può tarare. facciamo un tentativo estremo.
Ipotizzando una posizione media del nucleo nella bobina, lo posizioniamo e blocchiamo con della cera.
E’ un tentativo….
Ora la ricerca si ferma, ma in poche stazioni. Con il circuito richiuso la situazione poi peggiora. Per migliorare eventuali interferenze, facciamo una chiusura del modulo.
Malgrado gli sforzi, non ci siamo. Bisognerebbe abbandonare: la radio è malconcia e smanettata troppo, a meno che…..mi metto alla ricerca di qualche radio “cugina” con dei moduli simili. L attenzione cade sulla T35. Economicamente il cambio è favorevole perchè l R30 vende mediamente ad oltre 100 euro ed il T35 si trova anche a 20.
Dagli schemi non c’è dubbio: sono identici. Ora confrontiamo gli oscillatori.
Identici. Attenzione solo alle due resistenze cerchiate, che sono diverse. Nella realtà le tensioni in gioco sono molto prossime (12 volt contro 13,2 volt).
Eco la vittima sacrificale. Acquistata come parti di ricambio (con piastra a cassette di serie annessa… che spero di pubblicare prossimamente).
Nei quadrati gli spazi dai quali abbiamo prelevato i moduli.
Tanto per non rendercela troppo facile, il connettore della presa antenna, che sul modulino dell R30 è integrato, sul T35 è separato, raggiunto da un cavetto schermato.
Dobbiamo quindi “tagliare” la copertura del modulino del T35.
Stessa cosa andrà fatta sul “vecchio” modulo, togliendo prima la femmina e poi tagliando il lamierino “predisposto” per la presa antenna.
Quindi andrà riattaccato su questo lato, saldando la parte superiore (con un saldatore almeno da 50 watt). Poi rimettiamo la femmina 75 ohm.
Cambiati entrambi i moduli, la radio è risorta.
Il suono ha personalità, mi ricorda il V35. Capisco che il fattore potenza, in queste dimensioni, lo collocano fra le macchine preferite da molti grundigisti.
Quanto visto non è la regola, ma può dare l’idea di come poter intervenire in casi disperati.
marco
tanto di cappello per la tenacia nel voler riportare alla vita un apparecchio.