maurode

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  • in risposta a: Loudness #14706
    maurode
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    Condivido solo in piccola parte l’articolo di Tunedguy,sicuramente quella che l’eliminazione del loudness dagli amplificatori sia stata una stupidaggine.Condivido pure le maggior possibilità che avevano alcuni prodotti Grundig in questo campo rispetto ad altri marchi(non tutti).Per quel che mi riguarda anche i controlli di tono dovrebbero sempre essere presenti sugli amplificatori.Capisco che per questi ultimi i problemi tecnici per mantenere la qualità dell’amplificatore sono elevati e spesso costosi,ma una realizzazione almeno decente e con pulsante di esclusione degli stessi non è impossibile.Quello che non mi piace è il parlare di amplificatori poco potenti e diffusori poco sensibili,in questo caso è l’accoppiamento che è sbagliato e non è il loudness che deve correggerlo.Poi meglio essere chiari,il loudness è nato per linearizzare la curva dell’orecchio ai bassi livelli SPL è vero,ma non è vero che si disinserisce in modo corretto alzando il volume.Ci vuole sempre un interruttore di esclusione.Questo è necessario perchè i livelli di regolazione del loudness non possono tenere in considerazione tutti i parametri,vedi livello di registrazione del disco,o del volume e riverbero dell’ambiente di ascolto,della sensibilità dei diffusori e diversi altri parametri di interfacciamento.Un loudness più corretto è quello con microfono e circuito di comando sul volume in tempo reale(possibile solo con il digitale,almeno se si vuole buona corrispondenza dei livelli e linearità)Comunque alla fine il loudness non può essere perfetto e rende solo più piacevole un suono ai bassi livelli.Con ascolti a livello alto sempre meglio escluderlo.</span>

    Posto le curve isofoniche iso 226,su queste curve si costruisce il circuito di loudness.Una cosa poco chiara ai non tecnici è che sia il loudness e ancor di più i controlli di tono richiedono all’amplificatore di erogare più potenza sulle frequenze esaltate.Se pensate che diversi controlli di tono(anche alcuni Grundig)esaltano o attenuano anche di 20db,il rischio di mandare in clipping l’amplificatore è notevole,20db in potenza sono 100 volte.Se ad esempio state suonando con una potenza media di 2 Watt vi troverete nel punto di massima esaltazione con 200 Watt teorici e se l’amplificatore è da 50 Watt clipperà per ben 6 db

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    • Questa risposta è stata modificata 7 anni, 9 mesi fa da maurode.
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    in risposta a: Diffusori attivi e passivi, differenze dinamica. #14022
    maurode
    Partecipante

    L’aumento della dinamica possibile è logicamente solo uno dei vantaggi della multiamplificazione e per il professionale è sicuramente il più importante.Nella riproduzione domestica è sempre importante ma ci sono parecchi altri parametri che contano.La risposta in fase più facile da ottenere,lo smorzamento complessivo migliore,la più facile variazione nella modifica dei tagli e pendenze del filtro,il ruolo di protezione che permette per le vie superiori e diversi altri.Per quel che riguarda la linearizzazione e compensazione delle impedenze dei vari altoparlanti è vero che si può fare elettronicamente soprattutto ora con il digitale ma molti autori sembra preferiscano le reti di compensazioni passive.Comunque ci sono anche i rovesci della medaglia che sono una difficoltà realizzativa elevata e non alla portata dell’audiofilo medio e il prezzo elevato.Ben diverso i diffusori attivi già preposti che in alcuni casi oltre al crossover attivo possono usare sistemi di correzione di risposta come il motional feedback della Philips per la sospensione pneumatica e l’ACE bass di Audio Pro per il bass reflex.Tutti e due i marchi hanno usato efficacemente queste tecniche.Nonostante tutto i diffusori attivi nel mondo sono una cenerentola e oggi ancor di più che in passato al contrario del professionale che sono la maggioranza.Sarà che agli audiofili piace giocare con i componenti e una siffatta configurazione toglierebbe parte del gioco.

    • Questa risposta è stata modificata 7 anni, 11 mesi fa da maurode.
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