SV200

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  • #15346
    GiovanniGiovanni
    Partecipante

    Complimenti!

    Per correttezza d’informazione posso aggiungere soltanto che, per quel che riguarda il BC107, esso -sembra- un germanio, a causa dell’ingannevole involucro metallico, ma in effetti è un “Si”. Infatti all’ampli è “piaciuto” il 547 che “Si” lo è senza ombra di dubbio.

    Per il relè di protezione casse:

    ecco svelato il perchè vedevi questo fenomeno sulla cassa! Infatti, come anch’io ti dissi, questo fenomeno rimane invisibile e inudibile proprio grazie alla temporizzazione di tale relè di protezione. Per sentirlo bisogna avere già accidentalmente le cuffie collegate e indossate nel momento in cui si accende l’ampli.

    Azzardo un suggerimento per il suddetto relè:

    potrebbe avere la parte mobile fuori posto meccanicamente, oppure un contatto “incollato”… proverei a guardare mentre scatta se si vede che è mal posizionata la parte mobile, e se non lo è proverei a farlo vibrare un pò per vedere se si “scolla” e torna a funzionare.

    Buoni ascolti per almeno altri… 45 anni senza difetti!

     

    #15347
    StefanoStefano
    Partecipante

    Grazie!
    Ieri sera ho tolto lo sporco la superficie del relè ed ho potuto leggere il codice, che però è diverso da quello riportato sullo schema.
    Dovrebbe essere un V23154-M0721-F105 (24Vdc, 5A, contatti singoli, tipologia “2formA” con 2 contatti normalmente aperti), ma quello saldato sul PCB è diverso nella parte finale della sigla (invece di F105, c’è scritto X… qualcosa, ora non ricordo ed ho dimenticato a casa il pizzino che mi ero scritto).
    Non vorrei che quello montato sia un relè con un solo contatto N.O..
    Ho il sospetto che sia stato cambiato, ma al tempo stesso tremo al solo pensiero di doverlo ricomprare, visti i prezzi che girano (da 40 a 50 euro)…
    Piuttosto che spendere quei soldi, preferisco mettere un relè che sia elettricamente compatibile del costo di 4-5 euro e fissarlo in qualche modo allo chassis allungando i fili.
    Quando hai tempo e voglia, potresti sollevare il coperchio e controllare la sigla del tuo?

    #15401
    GiovanniGiovanni
    Partecipante

    Dovrei avere diverse foto relative agli interventi del passato archiviate su una chiavetta USB . Domani guardo.

    Nel frattempo ho dato un’occhiata all’intervento che aveva fatto Marcogap sul “suo” SV 200,  e in una delle sue foto http://www.grundiglove.org/wp-content/uploads/2015/05/20150510_091503.jpg (opportunamente ingrandita quanto basta) si vede abbastanza bene che la sigla del relè originale finisce proprio con F105… (e qui si capisce anche quanto possano tornare utili certe  “foto di matri… patrimonio” presenti nei reportage di Marco e messe a disposizione di tutti).

    Anche se la sigla differente lo fa proprio pensare, possibile che sul tuo abbiano cambiato il relè facendo un così grave errore???  A me un simile relè sembra “eterno”!

    Mi viene da dirti cosa farei io per essere ancora più sicuro:

    aprirei l’ampli di sotto (che è assai facile) e misurerei fra i contatti… magari, che ne so, scopri che due sono ponticellati già sul C.S. e così hai la conferma – confermata dei tuoi sospetti!

    Anche perchè, se non sono ponticellati e si vede che i terminali del relè sbucano tutti dal lato saldature, opterei più per la teoria della parte mobile fuori sede oppure il contatto “incollato”, come già detto.

    E… in definitiva? Abbiamo entrambi bisogno di un SV 200 donatore di organi:  io per il Vu meter e tu (forse) per il relè!

     

    #15402
    StefanoStefano
    Partecipante

    Guarda, ormai non mi stupisco più di niente.
    La sigla esatta del mio relè è V23154-M0721-X019.
    Il bello è che con questo codice finale “X019” in rete non trovo niente, quindi non so a cosa si riferisca.
    Gli ultimi quattro caratteri identificano la tipologia dei contatti (2 N.A., 2 N.O., 1 N.A. e 1 N.O. etc).
    Ho scaricato un PDF che riporta la tabella di tutte le tipologie e le versioni di questo relè, ma non accenna minimamente ad un codice finale con la X.
    Dalla parte rame, ponticelli strani non ce ne sono, me ne sarei accorto perchè molte saldature le ho rifatte, comprese quelle immediatamente vicine al relè.
    L’unico modo di capirci qualcosa, come hai già detto tu, è quello di toglierlo dal circuito, aprirlo ed esaminarlo per bene.
    Stasera provo, se riesco ad arrivare a casa a un’ora decente.
    Ho anche diverse foto ancora da scaricare, come di consueto le metterò su un album Tinypic.

    #15403
    GiovanniGiovanni
    Partecipante

    Ciao Stefano,

    oggi, come promesso, ho guardato l’archivio di foto fatte al mio SV durante le riparazioni e la sigla -ben visibile- presente sulla parte di relè che non è sotto alla piegatura del dissipatore (guardando il relè dal davanti dell’ampli), è la seguente:

    vicina al dissipatore: V23154-

    e appena sotto questa: M0721 – F 105 (trattini compresi)(!)

    Ultimo simbolo presente visibile (già praticamente sotto al dissipatore) “Siemens & Halske” (la S con l’H) a sinistra in alto.

    Sempre dalle foto fatte all’epoca dei “recap” vedo che fra relè e piegatura del dissipatore c’è un certo spazio… secondo me dissaldandolo si sfila, senza dover smontare altro.

    Tanto per consolarti: saltuariamente il relè del mio SV non chiude bene un contatto e il canale “manca”… so già che prima o poi non basterà più azionare alcune volte l’interruttore sul pannello e toccherà anche a me riaprire, dissaldare il relè, togliere l’involucro e pulirne i contatti.

     

     

     

    #15404
    StefanoStefano
    Partecipante

    Missione compiuta, ora il relè scatta su entrambi i canali, sia all’accensione (dopo circa 10 secondi) che con il tasto di esclusione.
    Cosa ho fatto? A saperlo…
    L’ho dissaldato, l’ho aperto, il movimento era regolare, le lamelle e le pastigliette dei contatti erano pulite e lucide, ma per scrupolo le ho leggermente grattate con tela smeriglio finissima.
    Poi l’ho provato eccitando la bobina e ho visto che entrambi i contatti N.O. chiudevano bene, quindi l’ho risaldato.
    Non saprei dire se la “guarigione” è dovuta alla pulizia o alla saldature nuove, ma direi che non è il caso di indagare più di tanto.
    Resta il mistero della sigla con finale X019, ma chissenefrega, ora funziona… 🙂
    Beccatevi queste 53 foto:
    http://it.tinypic.com/useralbum.php?ua=QnrDhDRffRLEcNyiGW1fLIh4l5k2TGxc&page=1&sort=oldest

    #15407
    StefanoStefano
    Partecipante

    Ah, stavo dimenticando una cosa importantissima.
    Il segreto del bel suono di questo ampli sta tutto in questa foto:
    Image and video hosting by TinyPic
    Non tiro in balle sigle fantasiose o acronimi strampalati, altrimenti Roberto si scatena 🙂
    Altra dimenticanza cui rimedio: Giovanni, grazie per il supporto!

    #15409
    GiovanniGiovanni
    Partecipante

    Sono contento che anche il relè sia infine tornato funzionante.

    Mi sono guardato con piacere le 53 foto… dalle quali ho anche notato che hai “fatto la festa” ai malefici tantalio del pre sostituendoli con elettrolitici normali.

    Io sono rimasto invece fedele alle origini,  e dove c’erano dei tant. ho rimesso i tant.

    Mi sarebbe piaciuto sostituire gli elettrolitici ko con altri di un certo livello, ma alla fine ho messo ciò che ho trovato su EB (beh, sono riuscito ad ottenere dei sedicenti 105°C, ma per il resto…).

    Il tuo ampli è mooolto più in buono stato di come lo era il mio negli anni ’80 quando lo comprai (involucro compreso).  Forse chi lo usava prima di te era uno che aveva cura delle sue apparecchiature!

    Per chiudere in bellezza questa “saga dell’ SV200”, visto che il tuo Vu meter di destra tende un po’al “sottozero” posso ancora dirti (sempre che tu non lo sappia già) che, volendo, si possono azzerare (a caldo) entrambi, agendo su R 417 e 418, e poi fare indicare ad entrambi la potenza massima -esattamente su zero 0 dB- regolando R 413 e 414 con uscita al massimo  (14,1 V @ 1 kHz, misurati su carico resist.  4 Ohm)  (le due regolazioni interagiscono un po’, ma alla fine, e con pazienza, io ero riuscito ad ottenere la giusta indicazione).

    Grazie per le immagini e… buoni ascolti!

    #15410
    StefanoStefano
    Partecipante

    Gli elettrolitici al tantalio, ormai, con l’esperienza che mi sono fatto li cambio sempre, a prescindere dal loro funzionamento.
    Come ho già scritto in un altro post, negli anni ho accumulato un sacchetto pieno di questi stronzetti, ne avrò a centinaia di cui la maggior parte defunti (ho il brutto vizio di non buttare mai via i componenti che sostituisco).
    Forse dovrei metterli su ebay, perchè sappiamo che ci sono in giro personaggi pittoreschi che li riciclano…
    Comunque, parlando seriamente, per me vanno tolti, perchè le loro caratteristiche li portano – se vecchi – ad andare in corto all’improvviso, non come gli elettrolitici normali che di solito hanno un deterioramento più “graduale”.
    Una buona alternativa è quella – come hai fatto tu – di sostituirli con altri al tantalio ma nuovi, l’unico dubbio che ho è che il mio fornitore mi ha detto che se ne producono assai pochi e se ne vendono ancor meno, quindi quelli che si trovano nei negozi è facile che abbiano già qualche annetto.
    Ti dirò di più: se la capacità è inferiore al microfarad (cioè 1 uF), io li sostituisco con dei poliestere, specialmente se sono sul segnale (come ho fatto sul V5000).
    Grazie per la dritta sulla regolazione dei VU meter, anch’io avevo notato la piccola differenza ma la mia leggendaria pigrizia (quando si tratta di apparecchi miei), unita alla voglia di finire questa odissea, me l’ha fatto richiudere così com’è.
    Prima o poi lo riaprirò…
    E… di quel particolare rosa della foto, che mi dici? 🙂 🙂 🙂
    Posso aiutarti dicendo che esternamente sembra la guaina di un filo elettrico da 0.75mm, “incastrata” nel taglio della vite esagonale…

    #15416
    GiovanniGiovanni
    Partecipante

    proprio così: vanno in corto all’improvviso, e aggiungerei che le prime avvisaglie si manifestano con fenomeni “intermittenti”, per poi culminare spesso nel corto definitivo. (con a volte conseguenti gravi danni a tutto il resto)

    Anni fa comprai di seconda mano la più bella autoradio di Autovox (specialmente nella parte radio), la Shuttle 1000. Funzionava ma, una volta montata in macchina scoprii che dopo un pò entrambe le uscite presentavano dei forti “grattamenti” e “colpi “= inutilizzabile. Morale: su entrambi i canali dello stadio finale erano montati dei tantalio che già misurati a Tamb e con i pochi volt del tester risultarono visibilmente in perdita!

    Stessa cosa mi è successa l’anno scorso con un misuratore di Co (un po’vecchiotto e utilizzato raramente), l’ho acceso e ho sentito un forte e acre odore di fusioni: due tantalio sull’alimentazione duale erano BRUCIATI, eppure le tensioni erano molto al di sotto di quelle dei condensatori e inoltre il misuratore l’ho sempre alimentato con UPS sinusoidale da batterie! In questi due casi, molto distanti negli anni uno dall’altro, misi proprio al posto degli elettrolitici normali.

    Suppongo che vengano preferiti i tantalio per le loro basse perdite (almeno da nuovi!) e per la capacità con tolleranze più strette. Tuttavia oggigiorno penso che a cercare bene si trovino degli elettrolitici di qualità elevata decisamente più affidabili. I poliestere, tra tutti, sono quelli con vita più lunga, tendente a superare quella dei loro proprietari!

    Anch’io sono pigro con le mie apparecchiature, non a caso sto aspettando qualche nuovo problema per poi riaprire l’SV, rianimare anche il VU meter rotto e mettere definitivamente mano al finale…

    Prima o poi lo riaprirò,

    se non altro perchè già so che le lampadine dei VU hanno vita breve!

    Per il “particolare rosa” non saprei, sento che ad approfondire troppo ci si potrebbe attirare addosso gli aCCIdenti di chi vede l’elettronica Grundig in modo differente da come la si vede qui su Grundig Love.

    Lascio perdere.

    Ancora buoni ascolti e ciao! (prova a “fargli suonare ” “The Division Bell” , oppure “The Songs of Distant Earth”, sempre se ti piace il genere).

     

     

     

     

     

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