DIN – RCA e viceversa

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  • #5303
    StefanoStefano
    Partecipante

    Guarda qui:

    1) ENTRATE  (Eingange): TA-magnet 2,5 mV – Tonband 190 mV – Monitor 200 mV – AUX 115 mV-

    2) USCITE LINEA (Ausgange): Tonband 1,2 mV – AUX 1V – poi, cuffie e altoparlanti (che qui non ci interessano).

    In questo receiver, i collegamenti MONITOR e TONBAND sono DIN 5 poli, il collegamento AUX ha gli RCA (sia input che output) ed il collegamento PHONO (PU) ha sia il DIN che gli RCA.

    Facile, in questo caso, arrivare alla conclusione di collegare un registratore esterno alla presa TONBAND (se il registratore è dotato di presa DIN), oppure alla presa AUX (se è dotato solo di RCA).

    Il fatto è che con i Grundig abbiamo quasi sempre prese DIN, per le quali inoltre la stessa Grundig non dichiara il livello di uscita REC come invece ha fatto la Telefunken.

    Se tu riesci a collegare il tuo ampli Harman Kardon (che presumo sia dotato solo di collegamenti RCA) ad un registratore Grundig (che ha solo prese DIN) senza che il segnale in registrazione saturi l’ingresso del registratore, posso solo pensare che il livello di uscita RCA del tuo H/K non sia poi così elevato come in altri apparecchi. Ma i cursori del livello di registrazione, mediamente, come li tieni? al minimo, a metà?

    • Questa risposta è stata modificata 9 anni, 6 mesi fa da StefanoStefano.
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    #5309
    MarcogapMarcogap
    Amministratore del forum

    sto leggendo ora le caratteristiche

    occhio che l interpretazione è diversa: 1,2 mV/Kohms non significa uscita 1,2 mV

    se così fosse, non riusciresti neanche a captare il segnale.

    fai una prova: prendi l uscita di una testina magnetica (i pin jack RCA che escono da un comune piatto), mettila in ingresso ad un qualsiasi registratore: sono sicuro che al massimo volume non riusciresti a captare nulla….

    se puoi questa prova falla.

    il mio harman kardon è del 1977, ha sia pentapolari che RCA.

    faccio uno studio più approfondito e ti traduco cosa significa quel 1,2mV/Kohms …non posso sapere tutto 🙂

    • Questa risposta è stata modificata 9 anni, 6 mesi fa da MarcogapMarcogap.
    #5314
    MarcogapMarcogap
    Amministratore del forum

    ho fatto prima a leggere lo schema :Slide2Da questo, vedi che la presa rec out sfrutta l’uscita di un integrato (dove in continua abbiamo 16 v circa). In serie ci sono delle resistenza da 10 Kohm Qui mi aspetto che il segnale sia almeno 100 mV. Se segui le frecce, vediamo l altra parte dello schema:Slide3qui vedi che lo stesso collegamento raggiunge le due prese pentapolari attraverso alcune resistenze in serie da 820 Kohms.  Sono per la verità di valore molto alto, ma non abbastanza da abbattere 100 volte il segnale. Date le impedenze in gioco, mi aspetto li non meno di 50/60mV. Nella prossima foto, un aspetto “pratico” di ciò che succede.Slide1

     

    spero sia chiaro. Un suggerimento: se il livello su REC out ti va bene e lo vuoi anche sui pentapolari, puoi abbassare il valore  delle resistenze da 820 Kohms a 10 Kohms.

    fammi sapere se tutto chiaro

    marco

     

     

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    #5321
    StefanoStefano
    Partecipante

    Niente da dire, hai ragione.

    Mi rimane solo il dubbio atroce: perchè, collegando una piastra grundig (che solo DIN) all’uscita REC OUT di un qualunque ampli JAP dotato solo di RCA, il livello di registrazione mi schizza in zona rossa già con i cursori al minimo?

    Ho provato ancora ieri sera a registrare con un CN830 collegato ad un buon integrato Sony di metà anni ’80. Per fortuna, in questo caso non ho avuto saturazione nè distorsione, ma i cursori del livello di registrazione li dovevo tenere a 1/1.5, altrimenti gli aghi dei meter facevano gli straordinari…

    Idem provando a collegare il bobinone Revox A77 (utilizzando il DIN, perchè invece utilizzando gli RCA la situazione si normalizza).

    A proposito, anche Revox dichiara valori di sensibilità diversi di INPUT a seconda che si utilizzi il DIN (chiamato “radio”), oppure l’RCA. Rispettivamente: 2,5 mV (max 250 mV) per il DIN e 35 mV (max 3,5v) per l’RCA. Allego pagina del service manual:

    Mah…

    [IMG]http://i60.tinypic.com/3309pc2.jpg[/IMG]

    #5323
    MarcogapMarcogap
    Amministratore del forum

    per tutti i problemi di saturazione, nulla vieta di mettere delle resistenze in serie, magari 10 Kohms. Non alteri nulla..

    marco

    #5324
    StefanoStefano
    Partecipante

    Grazie Marco, farò come dici. Da qualche parte, ho un ottimo potenziometro stereo ALPS proprio da 10 k, residuo dei miei esperimenti da Spennacchiotto :-).
    Se avrò tempo per giocarci un po’, magari mi faccio uno scatolotto.
    Per quanto riguarda invece il problema inverso, mi studierò un amplificatorino di segnale, ho già qualche idea…

    #5325
    StefanoStefano
    Partecipante

    Penso di continuare l’indagine in questo modo.
    Tra le tante, ho anche tre piastre a cassette giapponesi piuttosto “datate”, e tutte e tre hanno i doppi collegamenti, cioè sia il pentapolare DIN che gli RCA:
    1) AKAI GX-F25
    2) AKAI CS-702D
    3) JVC CD-1740 (con switch di selezione tra DIN e RCA)
    Dai rispettivi service manual rilevo questi dati:
    1) RCA: INPUT 70 mV, OUTPUT 410 mV – DIN: INPUT 2 mV, OUTPUT 410 mV
    2) RCA: INPUT 70 mV, OUTPUT 410 mV – DIN: INPUT 0,3 mV, OUTPUT 410 mV
    3) RCA: INPUT 100 mV, OUTPUT 0,42V – DIN: INPUT 20 mV, OUTPUT 0,42V
    A scanso di equivoci, ricordo che per INPUT si intende il collegamento REC IN (cioè il segnale che dal resto dell’impianto entra nel registratore), mentre per OUTPUT si intende il PLAY (cioè il segnale in uscita da inviare al resto dell’impianto)
    Noto che mentre nelle prese RCA i valori sono abbastanza vicini tra loro in tutte e tre le piastre (identici 1 e 2 che sono entrambe AKAI, e molto simile il 3 che è la JVC), nelle pentapolari DIN i valori di INPUT sono invece molto diversi (2 mV per la GX-F25, 0,3 mV per la CS702D e addirittura 20 mV per la JVC).
    Questo per quanto riguarda i dati a tavolino, dando per scontato che non vi siano errori di stampa nei manuali.
    Il prossimo passo sarà quello di collegarle tutte (una alla volta, ovviamente!) ad un apparecchio Grundig con un cavo DIN-DIN (ho un 242 autentico, e – udite udite – CON L’ANELLINO GIALLO ORIGINALE!!! SLURP!!!) e monitorare i livelli con lo stesso segnale (ad esempio, un tono fisso ad 1 KHz), per vedere come varia il loro comportamento in registrazione e in che misura i diversi valori di INPUT influiscono sui livelli di registrazione a parità di posizione dei potenziometri.

    #5326
    MarcogapMarcogap
    Amministratore del forum

    Stefano

    letto tutto

    rimango comunque sempre perplesso quando leggo valori addirittura di 0,3 mV. La testina magnetica o il microfono che sono “le due fonti” più basse che conosco, non scendono sotto i 2 mV….. Errori di battitura?. Per il messaggio di cui sopra, invece, prova ad abbassare i valori delle resistenze…piuttosto che introdurre amplificatorini per quanto lineari, ma che creano una ulteriore forse “inutile” elaborazione del segnale.

    Sul REC OUT e REC IN giuro che non c ho mai capito nulla neanche io……sono la stessa cosa ma vista dal punto di vista di chi? dell amply o della piastra?? 🙂

    #5327
    StefanoStefano
    Partecipante

    Tieni presente una cosa importante: il livello di uscita di un dispositivo (testina, microfono, lettore CD, insomma quello che ti pare) è un valore stabilito in fase progettuale dal costruttore del dispositivo, solitamente ad una frequenza di 1 kHz, che non è necessariamente uguale al livello di entrata dell’apparecchio al quale vogliamo collegare il dispositivo stesso, anzi in genere è un po’ più alto (anzi, DEVE essere un po’ più alto, altrimenti il rumore di fondo la fa da padrone).

    Prendiamo ad esempio la testina magnetica di un giradischi: i valori di uscita, nella maggior parte delle testine in commercio, oscillano tra i 4-5 mV ed i 6-7 mV (ad esempio, la Shure M75 esce con 5 mV, che è un valore medio). Non mancano testine che presentano valori anche più bassi o più alti di quelli che ho indicato, ma – ripeto – nella maggior parte dei casi il range è quello.

    Per contro, la maggior parte delle entrate PHONO degli amplificatori (e intendo le entrate per testine MM) si attestano su valori di sensibilità che stanno tra 1,5 e 2,5 mV.

    Questo consente accoppiamenti che nella maggior parte dei casi sono corretti, mV in più o mV in meno.

    Ciò che conta è che il livello di uscita della testina deve essere superiore alla sensibilità di entrata del PRE PHONO di quel tanto che basta per avere un livello di amplificazione adeguato, nonchè per coprire il più possibile il rumore di fondo, ma senza avvicinarsi alla saturazione ed alla conseguente distorsione.

    Un esempio pratico: il Grundig V1000 ha una sensibilità PHONO pari a 2 mV (l’overload è dichiarato a 65 mV, piuttosto alto quindi).

    E’ chiaro che, con questa sensibilità, sarà possibile utilizzare correttamente la quasi totalità delle testine magnetiche in commercio, con l’avvertenza che una testina che ha un livello di uscita di 6 mV suonerà “un po’ più forte” di una che esce con 4 mV.

    Tutto ciò ovviamente non ha influenza sulla qualità del suono (che dipende da ben altri fattori, non ultimo il carico capacitivo complessivo visto dal sistema), al limite determina un diverso posizionamento della manopola del volume dell’ampli (e magari un diverso intervento del loudness, per chi ne fa uso).

    Per la cronaca, l’RPC500 ha uno stadio PHONO con una sensibilità di 1,6 mV: questo consente l’utilizzo anche di testine magnetiche meno “generose” quanto a livello di uscita.

    Questo discorso, facendo le debite proporzioni, vale anche per i collegamenti ad alto livello: in questo caso, come correttamente hai precisato tu, il livello di sensibilità medio delle entrate degli ampli sta tra i 100 ed i 200 mV (500 mi sembra un po’ troppo, ma non posso escluderlo), e questo permette di collegare in play apparecchi che hanno mediamente livelli di uscita di 400-500 mV, ma in alcuni casi anche di 1volt (ho una piastra Onkyo che dichiara 1100 mV in uscita).

    E fin qui tutto bene, nel senso che non vedo difficoltà se non in rari casi.

    Tutto ciò, però, vale per l’ascolto (cioè il PLAY).

    Per la registrazione, invece, la faccenda si complica maledettamente, perchè alle normali differenze di sensibilità di entrata e di uscita tra i vari apparecchi (a volte, anche tra apparecchi della stessa marca) si aggiunge il discorso della differenza di sensibilità tra i collegamenti DIN e quelli RCA (differenza che in PLAY non ha rilevanza), che poi è l’argomento che mi interessava porre quando ho aperto questo thread. Si tratta proprio di standard diversi, purtroppo.

    Scusatemi se sono stato un po’ prolisso.

    #5328
    MarcogapMarcogap
    Amministratore del forum

    un segnale da 2mV che deve raggiungere un altro apparecchio in registrazione ci complica parecchio la vita.

    poi il phono ha il RIAA, ma questa è un altra storia.

    mi piacerebbe documentarmi in tal senso.

    fin ora non mi è mai capitato, per mia fortuna, il tuo problema.

    resta comunque che il tuo TFK data l uscita di quell integrato, credo sia impossibile esca con soli 1,6mV.

    per levarti ogni curiosità, fai una prova di raffronto con una testina e quella uscita li…vedi se il livello sia lo stesso.

    ciao

    marco

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