Ampli "buoni" Sansui

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  • Questo topic ha 13 risposte, 6 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 8 anni fa da StefanoStefano.
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  • #11263
    StefanoStefano
    Partecipante

    Memore della positva recensione di Roberto sul suo Sansui, ma anche in base ai miei ricordi di gioventù, quando un paio di settimane fa mi è capitato un sansui AU-3900 da riparare non mi sono fatto scappare l’occasione.
    Il problema era che l’apparecchio si accendeva, ma il relè di protezione non scattava.
    Dopo i soliti controlli, ho potuto accertare una continua di una trentina (30!) di volt in uscita sul ramo negativo dello stadio finale, più una serie impressionante di danni: finali defunti (3 su 4), piloti pure, diverse resistenze aperte, diodi aperti e – cosa ancor più grave, uno dei due differenziali di ingresso in corto pieno. Insomma, un disastro.
    Quest’ultimo, un 2SA798 a cinque piedini, peraltro introvabile senza spendere una fortuna, altro non è che due transistor PNP appaiati con l’emettitore in comune, secondo lo schema B-C-E-C-B.
    I finali, invece, sono i complementari 2SB509 e 2SD315, manco a dirlo anche loro piuttosto rari e quei pochi in circolazione costano un botto (intorno ai 12-13 euro l’uno oltre spedizione).
    Il tempo di fare una rapida valutazione del costo della riparazione, e il proprietario mi dice: OK, tièntelo pure.
    Ma non potevo lasciarlo lì, era troppo carino.
    La settimana scorsa, mi sono messo a studiare il da farsi, e – manuale di servizio alla mano – ho deciso di provare a farlo tornare agli antichi fasti, seppure senza spendere cifre folli.
    I finali li ho sostituiti con due coppie di BD243-244, elettricamente perfetti, che però ho dovuto adattare sull’aletta di raffreddamento perchè sono in formato TO-220 contro il TO-66 degli originali.
    Gli altri transitor, invece, con un po’ di fortuna li ho trovati su Ebay (venditore IPERTRONICA, molto fornito e tutto sommato nemmeno caro). Resistenze e diodi li avevo già.
    Il problema più grosso, in fondo, era come sostituire il 2SA798, ma l’ho risolto con una coppia di BC560, elettricamente compatibili e anche molto vicini agli originali come guadagno, ai quali ho dovuto saldare insieme gli emettitori e storcere per bene gli altri piedini, ma alla fine l’accrocchio ha funzionato. Analoga soluzione, naturalmente, l’ho adottata anche per l’altro 2SA798 funzionante, onde evitare scompensi.
    Infine, una bella lavata sul lato rame con lo Chanteclair e lo spazzolino a setole dure (era uno schifo), ovviamente dopo aver tolto tutti i componenti.
    Dopo una serata intera a lavorare sino alle 3 di notte, però, che gioia!
    Alla prima accensione, il relè è scattato dopo i canonici 5-6 secondi, nessun offset in uscita, corrente di riposo regolata facilmente ai 13 mV (anche se con qualche dubbio, visto che tale valore era riferito ai finali originali), e… signori, che suono!
    E’ da tre giorni che me lo ascolto tutte le sere, e ogni volta mi sorprendo a scoprire una dolcezza e una analiticità pari, se non in certi frangenti superiore, ai Grundig che siamo abituati ad ascoltare.
    La potenza non è tantissima, circa 26 watt per canale, ma la qualità e la purezza del suono sono fuori discussione.
    Per onestà, ho richiamato il proprietario e gli ho detto che avevo trovato alcune soluzioni per contenere la spesa, ma lui non ne ha voluto più sapere e mi ha ribadito di tenermelo.
    Non credo che lo metterò in vendita, anche perchè in realtà vale poco in rapporto al lavoro che ho dovuto fare.
    E poi, suona così bene… lo porterò senz’altro al prossimo raduno 🙂

    #11264
    Cody69Cody69
    Partecipante

    Anche se tutte le sessioni di ascolto sono state fuggevoli per lo spirito voluto il quel primo incontro, ricordo con estrema piacere il suono del Sansui au555 di Roberto al meeting di Ferrara.
    Tra l’altro la serie a quattro cifre non è tra le più apprezzate… come al solito meglio non fidarsi degli estranei! ; )


    Ricerco l'alta piacevolezza, non l'alta fedeltà.

    #11268
    RobertoRoberto
    Amministratore del forum

    Il mio primo acquisto di Audiorama è stato grazie all’ascolto abbinato ad un Sansui AU-3900. Volavano letteralmente . Dettaglio e musicalità. Non ho idea di quanto le modifiche che hai fatto possano aver influito sul suono originale dell’apparecchio. Comunque posso confermare che l’amplificatore mi ha soddisfatto pienamente.

    #11276
    StefanoStefano
    Partecipante

    Proprio ieri sera un mio caro amico mi ha detto che ha un vecchio Pioneer SA-606 già pesantemente cannibalizzato, ma con i 2SA798 ancora al loro posto, e me lo regala.
    Pur avendo già risolto il problema con i BC560, credo proprio che ne approfitterò.
    I componenti originali sono sempre meglio dei sostituti.

    #11766
    Cody69Cody69
    Partecipante

    Ciao Stefano, avrei piacere di comunicare con te. Come posso contattarti? Grazie


    Ricerco l'alta piacevolezza, non l'alta fedeltà.

    #11775
    StefanoStefano
    Partecipante

    Ti dò l’indirizzo email che utilizzo per gli annunci:
    orecchiette(chiocciola)inwind.it
    ciao

    #15821
    Pier Giuseppe
    Partecipante

    Salve, mi sono appena iscritto al forum su suggerimento dell’utente Stefano al quale avevo inviato una email per un problema su un Sansui Au 3900. Ho pensato di continuare in questa discussione, ma non essendo a conoscenza delle regole del forum, spero mi scuserete se ho sbagliato modo.

    Qui sotto l’ Email che ho inviato al gentile Sig. Stefano, cosi da rendere edotto il problema di cui ho chiesto parere:

    Salve, spero di non disturbarla, ho  letto il suo intervento sul forum Grunding Love riguardo la rimessa in opera di un apli Sansui AU 3900.
    Siccome posseggo tale ampli dal 1977 con soddisfazione  il suo resoconto mi ha piacevolmente incuriosito anche perché recentemente ho dovuto metterci mano anch’io essendomi saltato un diodo nel circuito del relè.
    Premetto che non sono un tecnico ma solo un amatore con poca esperienza, ma la sostituzione mi è riuscita così che ho colto l’occasione per sostituire tutti gli elettrolitici dell intero ampli, circa una cinquantina, molti dei quali ridotti a un terzo della loro capacità. Ho lasciato solo gli originali a basso rumore come risulta dallo schema, ripromettendomi di sostituirli in un secondo tempo.
    L’ampli ora funziona perfettamente, senza soffi o rumori strani e produce il solito bel caldo suono  che conosco, però nel fare queste operazioni mi sono accorto che non ha la presa di terra nell’alimentazione e non mi sembra che abbia il doppio isolamento come gli apparecchi moderni senza terra, mi chiedo, e le sarei grato di un suo parere, se e dove potrei inserire il cavo di terra.
    Riscontro anche una tensione di qualche decina di volt sul telaio che a seconda di come è inserita la spina scompare o appare accendendolo o spegnendolo, non mi ero mai accorto prima di questo fatto.

    Ringraziandola per l’attenzione cordiali saluti

    Non pubblico l’esauriente e competente risposta del Sig. Stefano senza il suo permesso e continuo:  non fidandomi dei miei tester da supermercato  sono andato da un esperto rivenditore di componenti elettronici della zona e gli ho chiesto di verificare la tensione sul telaio con un suo strumento più adatto, la conclusione è stata che lo strumento non rivelava nessuna tensione, ma appoggiando un cercafase sul telaio la lucetta si accendeva flebilmente; lui non sentiva tensione con la mano ma io si.

    Nel fare le operazioni di sostituzione ho controllato ben 3 volte punto per punto che non ci fossero cortocircuiti, che l’alimentatore desse le tensioni giuste e che non fosse in corto, così come il trasformatore e tutte le altre parti, non ho rilevato anomalie, ho concluso che probabilmente questa lieve corrente c’è sempre stata ed io non me ne sono mai accorto o non ci ho fatto mai caso.

    L’argomento non è molto intrigante ma ormai finisco di raccontare ringraziando chi legge per l’attenzione.

    Per mio sfizio ho collegato la terra al al punto di massa che c’è all’esterno composto da una vite a cui andava originariamento collegato il filo che metteva in contatto l’amplificatore con il piatto e naturalmente la corrente (dico così senza coscienza perchè di tensione non ne ho rilevata) è scomparsa, ma è apparso un ronzio che si manifesta poco prima di metà percorso del volume, niente di che ma abbastanza evidente. L’amplificatore è collegato alla scheda audio del computer, non so identificare tale rumore è di alternata o della ventola, con la terra staccata non c’è nessun ronzio, ma riappare la corrente al telaio.

    Sto pensando da un pò di tempo ad un sistema che proponeva un tecnico del suono (non ricordo dove) il quale staccava tutte le terre dalle spine dei vari apparecchi collegati e cercando di mantenere le lunghezze simili le univa avvitandole su una piastra di rame dalla quale partiva un unico filo che si collegava a terra nella presa. Dopodichè staccava le calze dai cavi di segnale nei punti di arrivo delle apparecchiature mantenendo il contatto in partenza, secondo lui così facendo si annullava qualsiasi rumore “molesto”.

    Questo è tutto, spero di non aver annoiato,  ringrazio fin d’ora chi vorrà dare un suggerimento e scusate l’incompetenza.

    Pier Giuseppe

     

     

     

    #15824
    GiovanniGiovanni
    Partecipante

    Ciao PierGiuseppe, ti dico anch’io la mia, sperando di poterti essere di aiuto, anche se secondo me Stefano ti avrà già descritto molto bene sia le cause che le opzioni possibili; comunque, non sapendo cosa ti ha risposto, ecco il mio pensiero in merito:

    la tensione presente sul telaio dell’ampli è probabilmente dovuta a correnti di dispersione, di fuga, a causa per esempio di qualche condensatore collegato alla massa del telaio, ma anche del trasformatore di alimentazione magari non proprio più in perfetto isolamento. Tali tensioni hanno però corrente debolissima e quindi solo misurandole con strumenti con un’elevata impedenza d’ingresso se ne può vedere in parte il valore in Volt. (i multimetri digitali, anche da supermercato, in questo caso sono più “sinceri” dei tester analogici “quelli con l’indice”).

    A volte girando la spina nella presa di rete il valore cambia in meglio o in peggio e sull’argomento c’è già stata una discussione sul forum, che purtroppo però non ricordo più dov’è!

    Secondo me si potrebbe mettere a terra utlizzando un punto sul telaio (la vite per la terra del giradischi ad esempio, come dici tu, la quale se connessa ad un giradischi ti porterebbe comunque, con un “giro più lungo”, a terra anche l’ampli).

    Per verificare che la messa a terra non porti disturbi (come quelli che invece hai sentito) andrebbe poi acceso senza collegamenti ad altre sorgenti alimentate da rete (cioè magari usare per la prova un lettore di MP3 a pile o un cellulare).

    Se poi i disturbi saltano fuori collegando le sorgenti audio, PC, CD, Giradischi ecc… allora secondo me non è più colpa dell’ampli ma di qualcos’altro.

    Collegando però allo stesso punto di terra anche le sorgenti audio connesse all’ampli, i disturbi causati da differenze di potenziale fra masse dovrebbero essere uguali a zero.

    Per ovviare all’inconveniente della messa a terra io ho provato -con successo- a collegare tutto ad un trasformatore separatore, e non sono l’unico ad averlo fatto fra gli utenti del sito.

    Sarò curioso di leggere come va a finire…

    • Questa risposta è stata modificata 8 anni fa da GiovanniGiovanni.
    #15831
    Pier Giuseppe
    Partecipante

    Salve Giovanni, grazie della risposta, ho seguito le indicazioni e qui il resoconto:

    Per prima cosa ho collegato il tablet di mia figlia all’amplificatore sulla presa aux e il rumore non è apparso (buon segno) ho voluto provare sulla presa fono, quella con l’equalizzazione Riaa e li le cose non andavano bene, soffi e rumori al di là del dovuto.

    Mi è quindi venuto il dubbio su quello stadio anche se quando ho fatto le sostituzioni dei condensatori non l’ho toccato.
    Ho allora riaperto l’ampli e tenendolo acceso, con in carico una piccola cassa, ho cominciato a toccare con un piccolo cacciavite isolato i vari componenti accorgendomi che il condensatore di ingresso dello stadio Riaa che va alla base del primo transistor emetteva rumore solo avvicinandovi il dito senza toccarlo, con il cacciavite mandava tutto in risonanza, sembrava un teramin, questo solo in uno stadio.

    L’ho  smontato e provato con un capacimetro (sempre da supermercato), segnava la metà del valore di capacità, ma non era in corto.
    Siccome è uno di quelli segnati nello schema come a basso rumore io non l’avevo sostituito così che non avendone sottomano ho montato al suo posto un normale elettrolitico tanto lo stadio fono non lo uso.
    Quel condensatore ha sia prima che dopo una linea che attraverso una resistenza si collega a massa.

    Le cose sono migliorate, ho rimontato il tutto e riposto nel suo luogo con i collegamenti soliti al computer, acceso, il rumore si era molto attenuato sulla linea dell aux, un pò meno su quella fono.

    Un pò deluso ho scollegato la terra dal cavo e tutti i disturbi sono scomparsi, non solo ma il cercafase non segnalava più tensione sullo chassis né da acceso né da spento.
    Questo amplificatore non vuole la terra o quel condensatore scaricava a massa, non saprei.

    Continuando con i tuoi suggerimenti ho collegato un filo dalla vite di massa esterna dell’ampli a vari punti metallici del computer non riscontrando nessun problema.

    Spero di aver risolto.

    L’idea del trasformatore di separazione la trovo ottima ma per ora è fuori dai miei conti perchè ne dovrei prendere uno piuttosto potente e quindi costoso.

    Nei vari giri di perlustrazione su internet, per risolvere il problema del ronzio mi sono imbattuto sui cavi bilanciati e sui sistemi per isolare il segnale di linea per evitare interferenze, credo che in futuro mi interesserò di questo aspetto, pure lì però non è tutto a buon mercato a meno di autocostruirli.

    Per il momento dopo aver sistemato il Sansui voglio dare un’occhiata alle sue casse, delle piccole Esb 40l del suo tempo con ancora i coni buoni e il foam a posto, suonano, per ora ho solo sostituito gli elettrolitici del crossover traendone un buon miglioramento. Ascoltandone una con gli originali e l’altra con i nuovi il cambiamento era sorprendente. Dopo 40 anni i condensatori erano scesci a 1 terzo del loro valore.

    A proposito si queste casse, stò cercando le caratteristiche sia di loro che degli altoparlanti, ma non riesco a trovare nulla, ho reperito un vecchio numero di Suono n° 64 del 1977 ma ce solo il modello 40LD che è successivo e non so se le parti sono le stesse, sto cercando un numero di Stereoplay il n° 16 del 1974 dove so che sono recensite ma non a che livello.
    La fabbrica ha chiuso e l’ing. Giussani, a cui forse avrei potuto chiedere delucidazioni avendo lavorato con loro, è purtroppo scomparso.
    Se qualcuno avesse qualche notizia gliene sarei grato.

    Ti ringrazio per l’aiuto e la disponibilità così come ringrazio Stefano e sperando di non annoiarvi più con masse e terre continuerò nella lettura del vostro interessante e amichevole forum.

    Cordiali saluti
    Pier Giuseppe

    #15832
    StefanoStefano
    Partecipante

    @Pier Giuseppe said:
    Questo amplificatore non vuole la terra

    Esattamente ciò che intendevo quando ti ho risposto che per me era un non-problema.
    Generalmente, gli apparecchi non dotati di terra (cioè la maggior parte di quelli “vintage”) non richiedono particolari accorgimenti e non presentano ronzii o rumori vari (o, almeno, non per il fatto di non avere la terra).
    In merito alla presa phono, mi sembra di ricordare che su questo ampli ci sono due ceramici di piccolo valore (uno per canale) messi sulle femmine RCA di entrata, con i terminali collegati uno alla massa e l’altro al “polo caldo”. Ne avevamo parlato in un altro post riguardante altro argomento, e avevo anche postato la parte dello schema dove si vedono.
    Probabilmente saranno ancora buoni, anche perchè i ceramici difficilmente sono soggetti a variazioni di capacità ed inoltre in quel punto la tensione è zero, ma per scrupolo io li controllerei.
    Quanto alle ESB, si tratta di un onesto tre vie con woofer dal magnete generoso, midrange a cono e il solito, ottimo tweeter ESB a cupola montato anche su molti altri prodotti della casa. Buon suono e discreta sensibilità, carico facile per qualsiasi amplificatore.
    Strano che la sospensione dei woofer sia ancora efficiente, sicuro che non è mai stata sostituita?
    Di queste casse ho una prova di Suono (o Stereoplay, non ricordo bene) dell’epoca, non scende molto nei particolari tecnici ma comunque ne parla abbastanza bene.
    L’avevo scaricata in PDF dal sito Annuarioaudio.it, ma se non la trovi te la mando io.
    Ciao!

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