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27 Settembre 2014 alle 21:12 #5153GiuseppeBloccato
Heilà raga! Sono tornato! Chi mi spiega la storia dei Geloso migliori dei migliori Grundig? Non faccio in tempo a buttarmi sui tedeschi e già mi cambiate le carte in tavola? Raccontatemi di questi Gelosi favolosi!
27 Settembre 2014 alle 23:14 #5154pasgalPartecipanteNon migliore dei migliori Grundig, migliore del 2020 sembra di si, ma al cospetto dei migliori Grundig non si sa. Andrebbe fatto il confronto con un RPC un SV1200 un RTV 1020 etc etc … ed utilizzando un lettore ottimizzato per quest’amplificazione, come lo è per i Geloso.
Cofondatore GRUNDIG love.org28 Settembre 2014 alle 14:54 #5163RobertoAmministratore del forumE’ tornato Giuseppe da Singapore.
28 Settembre 2014 alle 20:48 #5193RobertoAmministratore del forumUn bambino una volta mi ha chiesto se era più forte Bruce Lee o Cassius Clay
28 Settembre 2014 alle 21:35 #5194SupercolorAmministratore del forum@Giuseppe said:
Heilà raga! Sono tornato! Chi mi spiega la storia dei Geloso migliori dei migliori Grundig? Non faccio in tempo a buttarmi sui tedeschi e già mi cambiate le carte in tavola? Raccontatemi di questi Gelosi favolosi!Colgo l’occasione al volo per fare qualche altra considerazione sull’impianto ascoltato a casa di Giancarlo, che non è rientrata nei due articoli.
Innanzitutto negli articoli mi sono ben guardato di mettere in competizione i Grundig con i Geloso 232 HFN, ho solo cercato di riferire le mie sensazioni riguardo un tipo di suono che ho sempre cercato e che ho trovato nella sua migliore espressione che mi sia mai capitato di sentire in vita mia nelle due configurazioni ascoltate a casa di Giancarlo. Ripeto quindi che gli articoli vertevano su una tipologia di un suono dalle caratteristiche che ho ampiamente descritto, che io personalmente ritengo un suono autenticamente rispettoso della timbrica degli strumenti, naturalissimo, caratterizzato da una totale assenza di fatica di ascolto a qualunque volume si ascolti.
Ho avuto modo di ascoltarlo in due configurazioni diverse, differenziate dall’amplificazione utilizzata.
Voglio precisare con forza che, se avessi ascoltato per primo il Grundig 2020 mi sarebbe caduta comunque la mascella: una volta passato all’ascolto dei Geloso 232 HFN avrei detto, il suono di prima era splendido, questo è ancora migliore, ma sicuramente non c’è una distanza abissale tra i due, ci sono solo rifiniture. Certamente una volta passati a qualcosa di ulteriormente migliorativo, perchè tornare indietro?
Si può allora dire che sia meglio il Geloso dei Grundig? No, si può solo dire che in quel contesto ed accoppiato agli altri apparecchi in quel particolare ambiente la sinergia fra il Philips CD 151 – Geloso 232 HFN – Grundig Audioprisma 703 si è dimostrata un poco migliore della configurazione che prevede la presenza del Grundig Studio 2020.
Il messaggio che invece ho cercato di far passare con altrettanta forza è, sempre IMHO, la assoluta qualità di quel tipo di suono: ho detto, e qui lo ripeto, che ogni audiofilo avrebbe un arricchimento culturale se si recasse personalmente a casa di Giancarlo per ascoltarlo. Dico questo semplicemente perchè confortato dalle testimonianze di Giancarlo in merito ai commenti di alcuni audiofili, ognuno con esperienze diverse, che si sono recati a casa di Giancarlo nel periodo intercorso fra i due articoli: tutti hanno sottolineato la assoluta qualità di quel suono, non è stata quindi solo una mia soggettiva opinione, ma è stata largamente condivisa da molti. Caro Giuseppe non torno a descriverlo di nuovo, basta rileggere i miei due articoli; ti invito però ad andarlo ad ascoltare avrai una grande interpretazione da parte di grandi ma diversi solisti (Geloso e Grundig) dello stesso spartito.
Vuoi forse sapere se consiglio allora l’acquisto dei Geloso 232 HFN? Ebbene ti accontento: lo consiglierei solamente a chi ha un tecnico eccezionale, non solo come amico, ma anche vicino a casa propria, come Gabriele lo è per Giancarlo: questo per riuscire a fare una manutenzione di altissimo livello a questi apparecchi che sono stati prodotti (se non ricordo male) dal 1956 al 1964, per cui anche se qualcuno avesse l’incredibile fortuna di trovarne due esemplari, difficilmente sarebbero funzionanti al 100% del loro eccezionale potenziale. La competenza che è richiesta a chi mette le mani su queste apparecchi, non è solo tecnica, ma soprattutto di orecchio. Voglio dire, per fare un piccolo esempio, che Gabriele ha provato a montare sui 232 le mitiche valvole Mullard per curiosità, ma ha subito notato che il nome delle valvole non fa il suono, il progetto dei 232 era stato accordato con valvole Philips e queste sono quelle che danno il suono migliore, quello che voleva l’Ing. Marcona, padre del suddetto progetto.
L’orecchio e la competenza sono indispensabili in modo particolare se cedono dei componenti come qualche condensatore che probabilmente dopo 50 anni non è più in produzione, ed allora bisognerà sperimentare (non alla cieca) fino a trovare quel componente che non vada ad alterare la magia del suono originale. Ne deriva che se trovi degli esemplari con riparazioni del tipo “basta che suoni” magari all’ascolto non ti farà alcuna impressione: quelli a casa di Giancarlo sono invece sicuro che ti colpiranno, è lì che devi andare: se per caso si fosse rotto un condensatore due ore prima del tuo arrivo, c’è sempre il Grundig 2020 che ti farà ascoltare quel suono di cui ho tanto parlato.
Quello che mi sento invece di dire è che le Audioprisma 703 sono i migliori diffusori della Grundig che ho ascoltato fino ad ora. Giancarlo mi ha detto che sono terribili, mettono subito in risalto le differenze fra le amplificazioni a cui vengono abbinate: e se non sono le migliori della Grundig o i Geloso sono dolori!
Quindi personalmente, se avessi il posto per installare a dovere le Audioprisma 703, preferirei abbinare loro una amplificazione Grundig al di sopra di ogni sospetto prodotta nel periodo in cui erano in produzione le Audioprisma 703, per il semplice motivo che gli ingegneri audio della Grundig usavano quelle per cercare quel meraviglioso suono che le 703 sanno tirare fuori. Negli anni successivi, le amplificazioni prodotte non tenevano conto dell’accoppiamento con le Audioprisma, ma ovviamente dei diffusori ammiragli loro contemporanei. Voglio dire che non hanno prodotto i V20, V30, V35, V7000, V1700 e tutte le amplificazioni degli anni ’80 pensando al loro abbinamento con le Audioprisma, e pare che la cosa si senta, eccome.
Discorso diverso invece se parliamo di abbinamento con ampli prodotti qualche anno prima delle 703: anche gli ampli al Germanio della metà degli anni ’60 hanno dato ottimi risultati.
Spero di essere stato almeno esauriente, dato che coinciso non lo sono stato di sicuro.30 Settembre 2014 alle 12:02 #5223SupercolorAmministratore del forumVorrei riprendere il discorso sugli amplificatori Geloso, se non altro per evitare incauti acquisti da parte di chi ci legge. Ovviamente io per primo, una volta sentito questo bellissimo suono ho preso informazioni presso Giancarlo e presso il web riguardo la produzione Geloso: Giancarlo mi ha riferito – ed il web mi ha confermato – che furono relativamente pochi gli amplificatori che la Geloso dedicò al mercato consumer dell’alta fedeltà, perchè normalmente produceva amplificatori per il mercato professionale, che dovevano essere robustissimi, ma non dovevano necessariamente rispettare i canono anche dell’alta fedeltà.
Tuttavia negli anio che vanno dal 1954 al 1971 misero in produzione una linea di amplificatori dedicati all’alta fedeltà chiamata HF. Fa questi la punta di diamante è costituita senza ombra di dubbio dagli integrati mono 232 HFN. Altri amplificatori a valvole di una certa qualità, ma non paragonabile a questi, sono i Geloso 1020 e 1040: sono appetibili questi? Per me personalmente non tanto, in quanto, opinione unanime di Giancarlo e del gruppo che per comodità continuo qui a chiamare “dei ferraresi” i noti Grundig Receiver serie larga, la serie RTV 1020-1040 gli ampli SV700 ed SV1200, nonchè i migliori Studio e Studio RPC gli sono superiori.
Geloso fece altri progetti interessanti, come ad esempio il preamplificatore stereo G235 ed il suo finale stereo G236, dei quali però non ho alcuna esperienza diretta di ascolto (prodotti dal 1959 in poi, quindi anche questi dovreste comprarli con il tecnico incorporato……) chissà però che in futuro io o qualcun’altro degli utenti di Grundiglove non possa dirvi qualcosa di più in merito.
Altro progetto interessante sembra essere stato il Geloso G237, amplificatore stereo con transistor al germanio e autotrasformatori di uscita (come i McIntosh), prodotto dal 1966 in poi. Considerato che ora i transistor al germanio sono introvabili, così come le valvole Philips miniwatt utilizzate dai valvolari, pensateci bene prima di acquistarli a quotazioni di qualche centinaio di euro, insomma non date la colpa a me, di acquisti che potrebbero presto rivelarsi incauti, io vi ho avvertito, pensate bene alla qualità dei Grundig, alla difficoltà di avere un tecnico che riesca a farvi una assistenza adeguata e, last but not least, la assoluta difficoltà nel reperire i ricambi fondamentasli in caso di guasto….ripeto uomo avvisato, mezzo salvato.5 Ottobre 2014 alle 2:50 #5343MarinoPartecipanteEsatto Luca…io posseggo due G1-237 e sono da riparare tutti e due…faticosamente ho trovato qualche transistor….appena li rimetto in ordine ascoltiamo questi modelli della Geloso
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