Rispondi a: Grundig My-Fi : E’ Tornato l’argomento che crea polemiche e discussioni infinite

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#3562
RobertoRoberto
Amministratore del forum

In inghilterra gli audiofili vengono chiamati “terra piatta” in quanto non riescono a discostarsi dalle proprie convinzioni.
Quando uno parla di My-Fi lo catalogo subito far parte (poverino) di quella categoria di persone che non sono ancora riuscite a trovare il loro posto nel mondo reale.
Personalmente non riesco a unirmi ai ragionamenti assolutistici che vedo, sempre più sovente, serpeggiare nella rete. I crociati della risposta in frequenza ultralineare (che ormai qualsiasi integratino da due soldi produce) sembrano essere sempre meno numerosi ma incessantemente agguerriti.
Una riproduzione audio non potrà mai neanche lontanamente approssimare l’evento realizzatosi, a suo tempo, in un determinato luogo, in un determinato spazio, e non per colpa del cosiddetto “impianto hifi”, ma per le enormi manipolazioni che il segnale reale subisce per essere catturato e contenuto nei supporti.
Una volta ho conosciuto un omino che chiamavamo Gianfrancazzo (per distinguerlo da un altro con lo stesso nome), che non riusciva a capire queste cose semplici neppure con l’aiuto di disegni, diagrammi, curve.
Esistono spiegazioni scientifiche. In rete sono stati scritte gigabite di pagine sulla questione. Magnifica la definizione Wiki sulla psicoacustica: “In molte applicazioni dell’acustica e dell’elaborazione del segnale sonoro diventa strettamente necessario conoscere come il suono viene percepito da un essere umano. Il suono, il cui stimolo acustico è composto da onde di pressione che si propagano attraverso l’aria, può essere misurato accuratamente tramite delle apparecchiature sofisticate. Tuttavia capire come queste onde vengano recepite e convertite in pensieri all’interno del nostro cervello non è affatto da sottovalutare: il suono è un segnale analogico continuo che (approssimando a zero il volume delle molecole d’aria) può teoricamente portare un infinito numero di informazioni (essendoci un infinito numero di frequenze portanti, ognuna contenente informazioni relative ad ampiezza e intensità). Individuare le caratteristiche peculiari della percezione uditiva permette agli scienziati ed agli ingegneri di concentrarsi, per l’analisi e la progettazione di strumenti e apparecchiature acustiche, sulle componenti realmente udibili. È importante sottolineare, inoltre, che ciò che “si sente” non è solamente una conseguenza di carattere fisiologico legata alla conformazione del nostro orecchio, ma comporta anche implicazioni psicologiche”… e aggiungo io: << di persone psicolabili, influenzabili, plasmabili e pronte a credere ai Maximi che volano ce ne sono tante…>>.

Ad ogni modo penso che Marino abbia messo la foto del rospo per evidenziare una malattia in voga: la “rospite”. Colpisce chi non riesce ad ingoiare rospi. Chiaro che quello che ha messo in foto è veramente grosso. Quello a digerirlo non ci si riesce facilmente