Ci sono riparazioni di vario tipo. Alcune sono dei veri e propri casi disperati. Qualcuno lo abbiamo già visto. Questo, ha la particolarità di essere un oggetto molto raro ed estremamente complesso. Ovviamente “toccato” e maltrattato da qualche precedente riparatore.
Già dalle viti usate per i computer “tower”, si prepara lo scenario.
Primo guasto: la cinghia del motorino eject.
La piastra è molto complessa: sinistra meccanica, in alto alimentazione, destra preamplificazione e commutazione. in alto a destra parte Logica.
La meccanica esce agevolmente. In play la piastra fa rumore ed il motore di riavvolgimento non gira.
Ovviamente prima di sfilare la meccanica, è stato precedentemente rimosso il frontalino, la copertura superiore e la leva di plastica che comanda l’interruttore eject.
Particolare delle carrucole.
Quelle fessure fanno intendere che la meccanica deve scavallare. Sullo schema è anche spiegato.
Il volano è “stranamente” libero nella parte inferiore, questo spiega il rumore.
Il circuito stampato va rimosso.
Gli ingranaggi sono sani. Il motore è invece bloccato. Con un pò di “sgrippante” riprende vita.
Il servomeccanismo non gira. Altro guasto: alimentazione 15V assente. Cambiato l’integrato stabilizzatore. Finita qui? no.
Ora in play andiamo, ma il rumore è troppo forte. Dallo schema e da una precedente riparazione, relativa alla
CF 40 di Roberto, riusciamo a capire come deve essere il ferma volano che preme sulla parte inferiore del capstain.
Impresa disperata ma dobbiamo inventarci qualcosa.
Adattiamo questa staffa.
I fori si adatteranno sulla posizione. L ingranaggio farà da premi volano.
Ora possiamo continuare. La piastra in play è muta. Bisogna individuare il problema. Purtroppo mentre procediamo si ferma nuovamente.
Stavolta l ingranaggio si è polverizzato, come tanti altri già visti.
Ecco quello nuovo: perfetto!
Ora possiamo continuare. Studiando lo schema, troviamo diversi integrati di commutazione, uno di questi è relativo al REC o al Play. In effetti by passando i piedini 3-.4 il segnale passa. Dando una massa sul piedino 5 la commutazione avviene elettronicamente su un canale.
Così come dando la massa sul 13 commuta l’ altro canale. A questo punto dobbiamo studiare a ritroso tutta la parte di commutazione.
Il collettore del BC548 è quello che deve dare il cambio di stato al 4066. I transistor sono OK. Andiamo a ritroso.
Il pin 10 dell L 203 deve dare il cambio di stato. Lo isoliamo ed anche così dando il play non cambia nessuna tensione,
Lavorando sui doppia faccia può capitare di questo. Mettiamo lo zoccolo e malgrado rimettiamo lo stesso IC la piastra ora non commuta affatto.
Dal momento in cui togli un integrato e la macchina impazzisce, pensi che stavolta è la volta che non ce la farai. Neanche rimettendo quello vecchio. Nemmeno mettendo un IC equivalente. Poi compri l IC originale e mentre torni a casa pensi a quando lo metterai e …se la macchina andrà dirai “ora piango”!. Torni lo metti ma qualcosa non va. Rimetti la resistenza ed il diodo e scopri che:
c’è una pista saltata che fa si che la piastra resti sempre commutata in rec !!! La rifai, metti l L203.
Dai lo start e… ora il cambio di stato sul PIN 10 dell IC c’è ! Sono 0,7 volts giusti giusti per far commutare i piloti.
Metti il 4066. Il display segnala che la piastra suona ! Emozione a tremila!
Andiamo a chiudere, non prima di aver pulito commutatori, potenziometri, ecc.
Fondamentale rimettere bene i cavi che si ripiegano alla chiusura, pena la non completa chiusura.
Così.
La registrazione è a dir poco superlativa.
Beh, bella soddisfazione !!!
Buona ascolto
marco
Bella piastra, bel report e bella riparazione!
Ho ben presente i problemi che si incontrano a togliere integrati dal doppia faccia… l’unica soluzione che nel tempo si è rivelata abbastanza vincente nei casi da me incontrati, è stata quella di tagliare tutti i piedini dell’IC a filo dell’integrato stesso, con un tronchesino appositamente modificato per poter passare tra un piedino e l’altro, e poi una volta rimosso l’IC dissaldarli uno ad uno aggiungendo stagno dal lato saldature fino a quando essi, facendo vibrare il circuito cadevano da soli. Il successo più grande, con tale metodo, fu la sotituzione per ben due volte di due integrati da 28 piedini su di un Autovox Shuttle 1000.
Leggere questi articoli è come leggere un libro giallo: non si sa chi è il colpevole ma si è sicuri che alla fine salterà fuori ?
Spettacolare la piastra e l’intervento!
Resto sempre affascinato da quello che fai. Per me un Mentore.
La mi povera nonna diceva : non ho parole….
Grandissimo Marco !!!!