Stefano

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  • in risposta a: CCI – IL NULLA! #5237
    StefanoStefano
    Partecipante

    Mi sembra di ricordare che un ingegnere c’è nella cricca, quello della famosa “misura”.

    Forse non è dotato di asseriti titoli accademici e master come il commercialista (o forse li ha, ma non se ne vanta come fa il commercialista), però sempre ingegnere è.

    in risposta a: DIN – RCA e viceversa #5233
    StefanoStefano
    Partecipante

    Ciao Marco, grazie per la risposta.

    Credo però di dover essere più chiaro.

    Innanzitutto, io mi riferivo esclusivamente ai collegamenti AD ALTO LIVELLO, e nello specifico al collegamento di un registratore esterno (cassette o bobine, non importa).

    Quindi, il mio discorso va riferito al solo collegamento REC OUT, e non ha niente a che vedere con il collegamento PHONO.

    Ora, premesso che tutti i collegamenti TAPE degli amplificatori prevedono un’entrata (cioè il PLAY) ed un’uscita (cioè il REC), il mio problema nasce quando occorre collegare una piastra che ha un certo tipo di collegamento (ad esempio, RCA) ad un amplificatore che ha un altro tipo di collegamento (ad esempio, DIN).

    E’ qui che entra in gioco la questione delle diverse sensibilità.

    Il receiver Telefunken, ad esempio, ha sul retro la possibilità di collegare una piastra esterna, ma lo spinotto è un DIN. Questo DIN ha una sensibilità di entrata (cioè in PLAY) pari a 110 mV, il che va benissimo per collegare (IN ASCOLTO) la quasi totalità delle sorgenti esterne ad alto livello (piastre, tuner, lettori CD e quant’altro), ma ha un livello di uscita (cioè sui piedini destinati alla funzione REC) pari a 1,2 mV. AMEN.

    E valori più o meno simili hanno anche la maggior parte dei Grundig dotati di prese DIN sul retro (sempre considerando ingressi/uscite ad alto livello, quindi niente PHONO).

    Ora, se provi a collegare una piastra Grundig ad una di tale prese DIN, probabilmente funzionerà tutto bene, perchè anche le Grundig hanno quasi tutte collegamenti che prevedono spinotti DIN, e quindi si ascolterà e si registrerà senza problemi.

    Ma se provi a collegare ad un ampli dotato di DIN una piastra dotata solo di RCA, potrai ascoltare bene perchè il livello di uscita della piastra, sebbene passi attarverso l’RCA, non cambia di molto rispetto al DIN, ma se provi a registrare sarà difficile ottenere un livello di registrazione adeguato, perchè il livello di uscita del DIN (che nel caso del Telefunken, come detto, è di 1,2 mV) è troppo basso per pilotare l’entrata RCA della piastra (entrata che mediamente ha una sensibilità  che va da 50 ai 70 mV).

    E lo stesso problema, ma opposto, si presenta collegando una piastra che ha solo il DIN ad un ampli che ha solo l’RCA.

    E sto parlando del DIN di linea, non del DIN dedicato al microfono, che per le sue caratteristiche non va MAI utilizzato per collegamenti di linea (impedenza a parte, penso con orrore al fatto che in alcuni apparecchi il DIN MIC porta anche l’alimentazione di 20v!!! – proviamo ad immaginare cosa succederebbe se lo si collega ad un’entrata LINE IN / LINE OUT di un ampli…).

    Prova anche tu: prendi un qualsiasi Grundig dotato solo di collegamenti DIN (ad esempio un Receiver), collegaci un registratore che ha solo entrare ed uscite RCA (ad esempio, una qualunque piastra giapponese), oppure al contrario prendi un amplificatore che ha solo RCA (ad esempio, un qualsiasi ampli JAP) e collegaci un registratore Grundig (ad esempio, un CF5000, un MCF350, una CN830/930) che ha solo il DIN, poi prova a registrare qualcosa.

    in risposta a: Grundig Buoni #5232
    StefanoStefano
    Partecipante

    Marino, sei troppo forte:-)

    Io aggiungo una considerazione più o meno “seria”: a mio avviso, il fatto che Grundig, in alcuni apparecchi, abbia previsto già in fase progettuale la compensazione fisiologica del volume (fissa, cioè non disinseribile) ed in altri no, può essere dovuto anche a motivi di accoppiamento ottimale con diffusori la cui resa sonora, per loro caratteristiche, poteva trarre giovamento da tale “aiutino”.

    Questo pensiero mi è venuto facendo confronti incrociati tra apparecchi con loudness fisso e apparecchi con loudness disinseribile collegati a diffusori diversi.

    In alcuni casi, il suono era più gradevole ed equilibrato utilizzando apparecchi con loudness fisso, in altri casi il risultato non mi è piaciuto affatto.

    Ritengo doveroso aggiungere che nella maggior parte dei Grundig il loudness interviene davvero sugli estremi della banda audio (ad esempio, nell’RPC500, come anche in molti altri G.,  il loudness agisce a 40 Hz ed a 16000 Hz), non come la quasi totalità degli apparecchi in commercio, nei quali vengono enfatizzate frequenze come 100 Hz e 8-10000 Hz e di conseguenza il suono si gonfia sulle note medio-basse e medio-alte. Perchè questo nessuno l’ha mai sottolineato? Eppure, a me sembra importante.

    E poi, facciamola finita una volte per tutte con il “suono assoluto”.

    I gusti personali, quasi sempre diversi per ognuno di noi, vanno rispettati.

    Se c’è gente che preferisce ascoltare con il loudness inserito, con il coperchio smontato o con un’opossum seduto sull’amplificatore, non per questo va tacciata di sordità o incompetenza. Tuttalpiù, si può dire “io preferisco altro”.

    E, tanto per restare sulle “verità scomode”, questo discorso vale anche per il “dogma” dei diffusori bass-reflex. Sono stufo di sentire che questo sistema non è HI-FI, mentre la sospensione pneumatica è sempre il non plus ultra!

    In casa mia ho una marea di altoparlanti e casse, Grundig e non, ma i diffusori del mio impianto “principale” sono dei doppi reflex con woofer CIARE da me progettati e costruiti oltre 25 anni fa, sono gli unici con i quali riesco a sentire le note più profonde dell’organo, e guai a chi me li tocca!

    Scusate, ma di baggianate negli ultimi anni ne ho lette davvero troppe e i sassolini nelle scarpe sono parecchi…

    in risposta a: DIN – RCA e viceversa #5214
    StefanoStefano
    Partecipante

    Aggiungo solo un’ultima considerazione, dopodichè lascio la parola ad altri.

    Per attenuare un segnale in modo passivo potrebbe essere sufficiente un partitore resistivo (che, se ben calcolato, svolge la sua funzione senza alterare l’impedenza complessiva), ma decisamente più complesso è invece aumentarlo, perchè occorre una vera e propria amplificazione.

    in risposta a: DIN – RCA e viceversa #5213
    StefanoStefano
    Partecipante

    Grazie Roberto, le caratteristiche che hai riportato sono quelli ricavabili dai depliants e dalle brochures dell’epoca (che ho anch’io), che riportavano la sensibilità dei vari ingressi ma non quella delle uscite.

    Evidentemente, in Grundig nessuno si era posto il problema di fornire questo dato, dal momento che i collegamenti esterni erano aprioristicamente previsti TUTTI con altri apparecchi Grundig dotati di entrate ed uscite DIN (come del resto anche i Philips dell’epoca).

    Comunque, non è poi così importante conoscere con esattezza i dati dichiarati, dal momento che IN OGNI CASO il livello di uscita di un collegamento DIN, per sua caratteristica, è sempre  insufficiente per pilotare adeguatamente un’entrata RCA.

    Quindi, il problema rimane: se si vuole registrare da un impianto Grundig/DIN con una piastra dotata solo di collegamenti RCA, occorre in qualche modo aumentare il guadagno in uscita del REC OUT (e attenuarlo nel caso opposto), possibilmente senza modificare i circuiti originali.

    Marco, aiuto!

     

    in risposta a: DIN – RCA e viceversa #5207
    StefanoStefano
    Partecipante

    Errata corrige: il livello di uscita di 200 mV che ho riportato per il V1000, in realtà, si riferisce al V2000 (che però ha anche i collegamenti RCA, ed è su questi che il livello di uscita è di 200 mV).

    Purtroppo, dai datasheet in mio possesso mi sembra che la Grundig non dichiarasse il valore del livello di uscita sui DIN.

    Però, sul service manual del mio receiver Telefunken TR300 leggo che sul collegamento DIN per un registratore esterno il valore di INPUT è di 110 mV ed il valore di output è di 1,2 mV, cosa che mi sembra congruente con quello che ho scritto all’inizio (cioè uscita DIN troppo bassa per pilotare correttamente un’entrata RCA che mediamente si attesta sui 50-70 mV)

    • Questa risposta è stata modificata 9 anni, 6 mesi fa da StefanoStefano.
    in risposta a: DIN – RCA e viceversa #5206
    StefanoStefano
    Partecipante

    Qualche esempio concreto:

    1) GRUNDIG R20 (solo DIN): INPUT TB 175 mV, LINE OUT 440 mV

    2) GRUNDIG V1000 (solo DIN): INPUT TB 175 mV, LINE OUT 200 mV

    3) GRUNDIG RPC 500 (DIN esterna): INPUT 130 mV, OUT

    4) PIASTRA AIWA XK-S7000 (solo RCA): LINE INPUT 50mV, LINE OUT 630 mV

    in risposta a: Grundig Buoni #5141
    StefanoStefano
    Partecipante

    Caro Marino, sai benissimo che se il segreto viene divulgato il gioco finisce… e poi come farebbe a vendere i suoi apparecchi a svariate migliaia di euro? Come farebbe a farsi dare 500 euro (diconsi 500 EURO…) per misteriose modifiche ai lettori CD?

    • Questa risposta è stata modificata 9 anni, 6 mesi fa da StefanoStefano.
    in risposta a: Magazzino Grundig #5140
    StefanoStefano
    Partecipante

    Hai ragione Marco, la CN1000 fa parte della mia wishlist (lista dei desideri).

    Ho provato due o tre volte a partecipare alle aste sull’ebay crucco, ma mi hanno sempre superato, e non è detto che fossero tedeschi…:-)

    Nella mia wishlist c’è anche la CF5500/2, che deve essere fantastica (meccanica non molto diversa dalle MCF500-600, ma a tre testine e con molto, molto di più sotto l’aspetto circuitale), ma anche lei raggiunge sempre prezzi troppo alti per me.

    Ora, purtroppo, ho altre priorità, perchè ho bisogno di sostituire tutti i quattro iniettori della mia auto (e sottolineo SOSTITUIRE, non revisionare), e si tratta di iniettori-pompa VW che costano un occhio della testa.

    in risposta a: Magazzino Grundig #5054
    StefanoStefano
    Partecipante

    Qualcosina di teutonico ce l’ho anch’io:

    1) COMPATTI (tra parentesi il modello di giradischi): RPC100 (Dual 1225) – RPC 200a (Dual 1236) – RPC200b (Grundig automatic 730, praticamente un Philips 673) – RPC300 (Dual 1226) – RPC320 (Dual 1237) – RPC 500b (Dual 1239) – RPC500c (Dual 491) – Studio 80 (Dual 1225) – STUDIO 2240 (Dual 1228).

    2) SERIE 100: R1000 – V1000 – T1000 – CF5000/1 (due esemplari) – CF5000/2, tutti silver tranne la CF5000/2 che è nera.

    3) SERIE MINI: MR100 – MCF100 (due esemplari) – MCF200 – MCF500, tutti silver

    4) RECEIVER: R20 silver – RTV1020

    5) BOX: 850 professional – M600 – SM500 – 350a – 350b

    6) PIASTRE: CN830 nera (due esemplari) – CN830 silver – CN510 nera (due esemplari) – CN720 – CNF350 – CR280 stereo (due esemplari) – CR455 mono – CB210 – CB230.

    7) PORTATILI: c4200 automatic – C6200 – C9000 stereo – persino una radiosveglia SONOCLOCK 110 (recuperata da un cassonetto…)

    e, tanto per gradire, ci aggiungerei anche:

    – RECEIVER TELEFUNKEN RC300 – PIASTRE TELEFUNKEN TC450M (due esemplari) – DIFFUSORI TELEFUNKEN TLX2

    – GIRADISCHI Dual 496 – 1228 – 1237

    e per finire, una piccola chicca: COMPATTO NORDMENDE 8050 SCP con gira Dual 1235 (manco a dirlo, dal suono delizioso).

    Che dite, ce n’è abbastanza per farsi un’idea?

    • Questa risposta è stata modificata 9 anni, 6 mesi fa da StefanoStefano.
    • Questa risposta è stata modificata 9 anni, 6 mesi fa da StefanoStefano.
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