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Taggato: Grundig V7000
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18 Luglio 2014 alle 16:02 #3081carlucPartecipante
Salve a tutti,
sono Carluc e sono nuovo del gruppo. Non sono pero nuovo del mondo Grundig che gia da qualche anno seguo e apprezzo con gran soddisfazione. Finalmente ho chiuso con tutte quelle pippe mentali sull’HiFi tipo la ricerca spasmodica del cavo meglio suonante, punte, coni di ogni forma, materiale e genere, nonche cambio continuo di macchine alla ricerca di quella che in qualche modo mi potesse soddisfare con conseguente dispendio di risorse economiche.
Comincio col fare i miei piu sinceri complimenti ai fondatori di questo sito “alternativo” su Grundig: bella la grafica e interessantissimi gli articoli sulle riparazioni o sulle esperienze di ascolto, ma sopratutto piacevole il clima e l’aria piu distesa che si respira su questo lido!!
Ma adesso veniamo alla mia domandona (attenzione perche in futuro non sarà l’unica, siete avvertiti): se prendo due esemplari di V7000, uno dei quali so per certo che ha il famoso “particolare apposto” e l’altro che ad un attento ascolto sembra non convincere del tutto (quindi si presume che il “particolare” NON sia apposto), se faccio una attenta e scrupolasa ispezione anche solamente visiva del loro interno, secondo voi si riuscirebbe a scovare finalmente sto benedetto “particolare”? La curiosità sarà sicuramente sorta a molti di noi e forse questa è una impresa ardua da raggiungere, ma partendo dal presupposto che si è sempre parlato un “qualche componente” che nella catena di montaggio non sempre veniva montato alla stessa maniera, magari perche non si aveva la consapevolezza che potesse fare la differenza, potrebbe essere piu faciele scoprirlo? Per favore non rispondetemi che sono matto o che ho molto tempo da perdere!!!
A voi……
18 Luglio 2014 alle 18:09 #3082pasgalPartecipanteCaio carluc e benvenuto! Grazie per i complimenti al sito ed al clima. Il clima non è migliore è quello che ogni sito deve avere, spontaneamente, quando questo clima non vi è vuol dire che qualche cosa non è in regola.
Per quanto riguarda ispezioni e particolari devi chiedere a Marco, il nostro tecnico cofondatore del sito, anche se conosco già la sua risposta: se un apparecchio non funziona bene o sembra sentirsi meno bene abbisogna di una messa a punto, come mamma Grundig l’ha fatto.
😉
Cofondatore GRUNDIG love.org18 Luglio 2014 alle 20:21 #3083carlucPartecipanteok Pasgal, ma a dire di chi ha riscoperto Grundig, sembra che questo “particolare” senza nome sia fondamentale per un funzionamento full CCI del V7000 in particolare e se non lo si sa individuare, qualsiasi tecnico, anche il piu bravo, non potra mai scoprirne la natura. Non è questione di qualche condensatore da cambiare, ma di un qualcosa che semplicemente o quasi va montato in maniera diversa al fine di raggiungere la resa migliore.
18 Luglio 2014 alle 21:05 #3085pasgalPartecipante@carluc said:
ok Pasgal, ma a dire di chi ha riscoperto Grundig, sembra che questo “particolare” senza nome sia fondamentale per un funzionamento full CCI del V7000 in particolare e se non lo si sa individuare, qualsiasi tecnico, anche il piu bravo, non potra mai scoprirne la natura. Non è questione di qualche condensatore da cambiare, ma di un qualcosa che semplicemente o quasi va montato in maniera diversa al fine di raggiungere la resa migliore.Si avevo intuito. Per me quello che dice questo esperto può essere vero come non può esserlo. Chi possiede la verità? Nel caso tu sei certo che questo accorgimento sia utile… ti consiglio di rivolgerti a lui. Cosa c’è di male?
Prima di farlo, puoi far revisionare il tuo oggetto, magari non suona bene perchè ha qualche problema? Chi lo sa?
Hai mai letto questi articoli di saldature-fredde?Io partirei col far tornare funzionale l’apparecchio come mamma Grundig l’ha fatto e se dopo questo non ti soddisfa, beh puoi sempre chiedere a chi questa modifica, di cui parli, ne è esperto… ammesso funzioni. Un abbraccio!
Cofondatore GRUNDIG love.org18 Luglio 2014 alle 21:33 #3087RobertoAmministratore del forumIl mio parere è che non esiste nessun componente montato male. Il problema del V7000 è che è un apparecchio molto limitato, non ho mai trovato che suonasse particolarmente bene se confrontato con altri apparecchi Grundig, soprattutto gli Studio.
Io penso che qualsiasi amplificatore deve essere riportato alle condizioni elettriche originarie controllando che tutti i componenti funzionino in modo corretto. Il controllo delle correnti nei punti indicati dagli ingegneri Grundig è fondamentale. Ho anche avuto modo di ascoltare ultimamente apparecchi riportati elettronicamente alle condizioni originarie e ti assicuro che hanno un suono che colpisce l’anima.
Se vuoi approfondire l’argomento relativo al V7000 ti segnalo questo articolo realizzato da Piercarlo Boletti: uno dei tecnici che ha studiato con attenzione questo apparecchio. Spiega con esattezza tutto quanto riguarda il Grundig V7000 (particolari, cilindri, ferriti) 😉
Il mio parere coincide esattamente con le conclusioni di Piercarlo: “…. lo stadio finale è senza storia né gloria; è soltanto uno dei tanti simmetria complementare che si potevano fare allora come oggi scegliendo, tra quelli economici, i transistori migliori che riusciva a passare il convento”
Un RPC500 è ben altra cosa…. Fortunatamente
18 Luglio 2014 alle 21:56 #3088RobertoAmministratore del forumquesto mio post è stato scritto in altro forum. Questo è il mio pensiero sull’argomento.
Intervengo solo per mettere il mio piccolo sassolino.
Conosco il suono Grundig da sempre. Un mio caro amico era figlio del Centro riparazioni ufficiale Grundig del mio paese. Quando andavo a casa sua c’era sempre un impianto Hi-Fi in funzione, in quanto prima di essere resi al proprietario venivano fatti funzionare interrottamente per alcuni giorni.
Sono arrivato al forum di ********* in quanto già conoscitore di Grundig. Sono rimasto incuriosito dall’acronimo strano. Ancor più strano che la sigla fosse la traduzione di parole inglesi…. comunque…
A mio modestissimo parere questa implementazione non è altro che la mera applicazione di regole conosciute da moltissime case produttive. Gli apparecchi Grundig, ottimi dal punto di vista circuitale dotati di componenti di buon livello avevano la capacità di suonare in modo splendido mantenendo una timbrica volutamente piacevole (soprattutto in gamma media).
Alcuni apparecchi prodotti in Germania erano curati poi in maniera maniacale anche dal punto di vista dell’ordine interno. Ad esempio alcuni “Studio” avevano passacavi studiati al fine di evitare interferenze. Nei manuali per i riparatori vi erano le fotografie di come dovessero essere ricomposti dopo le sistemazioni (se scaricate ad esempio gli schemi del 2220 lo potete verificare personalmente).
Dire quindi che qualcuno ha scoperto certe cose non ha sicuramente senso in quanto erano e sono di pubblico dominio. Come in tutte le cose però occorre che qualcuno le faccia. I tedeschi e Grundig in particolare pretendeva che gli apparecchi uscissero dalla fabbrica in modo impeccabile. Erano sempre apparecchi che portavano il nome del costruttore. Un nome che bisognava difendere e conservare nella memoria delle persone come sinonimo di qualità.
Sono quindi abbastanza convinto, come peraltro moltissimi altre persone, che dietro al buon suono Grundig non ci sia nulla di misterioso, magico o particolare. Suonano bene in quanto sono progettati e costruiti per farlo. Sono altrettanto convinto che non siano i migliori apparecchi al mondo. Conservano comunque un buon rapporto qualità-prezzo e val la pena averne qualcuno da parte.
Riscontro che alcuni apparecchi siano stati realizzati meglio di altri. La serie “portoghese” non riesce a farmi gridare “al miracolo”. Il tanto osannato V7000 (ne ho due) fatto anche controllare in chiave “acronimo” lo trovo un buon amplificatore ma nulla più. Se poi si considera che tutte le variabili di ottimizzazione implicano il fatto di complicare in modo impossibile la vita del possibile fruitore, me lo fanno scartare a priori: cavi che toccano, che non toccano. Apparecchio posto per terra e altre menate non sono adatte per l’uso per il quale è stato progettato e, peraltro, obiettivamente, non portano i benefici promessi (basta fare delle prove in cieco con persone un po’ “sgamate” per rendersene conto). Tra l’altro questi assemblatori portoghesi non avevano un grandissimo controllo di qualità sui prodotti che “buttavano fuori”. Non è quindi raro trovare apparecchi un po’ “sgangherati”.
Non ho mai neppure riscontato che aperture e chiusure degli apparecchi in modo non conforme pregiudicassero più di tanto la resa sonora degli stessi. Comunque trovo che sia ben difficile non saper chiudere un apparecchio Grundig.
Ho notato che, ultimamente, intorno al fenomeno stia crescendo una certa attività commerciale. Solo alcune persone hanno l’abilitazione alla sistemazione in chiave “acronimo”. Il tutto sempre in forma misteriosa e volutamente fumosa.
Mi spiace che un marchio glorioso dell’elettronica tedesca, fautore del rilancio dell’industria teutonica al pari di BMW, Volkswagen, Telefunken, per colpa di alcuni integralisti sia stato nel tempo divenuto oggetto di derisione e posto al pubblico ludibrio.
Ampificazioni e diffusori Grundig sono ancor oggi valenti oggetti adatti per la riproduzione musicale di ottimo livello.
Spero vivamente che forum seri come questo, riescano a contribuire a togliere quel velo di ….. che offusca e impoverisce una marca che non merita un trattamento del genere (non qui).
p.s. non ho messo faccine in quanto ritengo la questione abbastanza importante.
Ho utilizzato la parola “acronimo” in quanto ritengo il fenomeno non esistere e quindi inutile anche solo alimentare i motori di ricerca con una cosa che può solo contribuire a confondere ancor di più ciò che nasce già ingarbugliato di per se.18 Luglio 2014 alle 22:05 #3089paoloPartecipantePiercarlo Boglietti è una persona molto preparata tecnicamente, le sue analisi su come suonano gli apparecchi le spiega circuitalmente stadio per stadio…. come l’articolo sul V7000 che trovo un capolavoro. Piercarlo tempo fa mi ha anche aiutato con i suoi conisgli in una riparazione di un V7000 e di un CD7550
18 Luglio 2014 alle 22:39 #3090paoloPartecipanteCiao Carluc, inizialmente sono stato incuriosito anchio dal fenomeno viti da mollare, viti da stringere, coperchi che devono toccare, coperchi che non devono toccare, cavi che devono toccare, cavi no, ecc.. Poi uno si domanda, ma se un apparecchio per suonare bene ha bisogno di tutti questi accorgimenti, che cesso di apparecchio è. Naturalmente tante cose possono influire nel suono, ma fissarsi per individuarle e quantificare quanto siano migliorative rischia di farci perdere il tempo, tempo che uno potrebbe usare per goderseli questi apparecchi così come sono… e ascoltarci buona musica. Fortunatamente qui si parla di come suonano questi apparecchi e non di come taroccarli per farli suonare meglio.
19 Luglio 2014 alle 1:04 #3091MarcogapAmministratore del forumsia chiaro
non è che non intervengo, seppur tirato in ballo, per snobbismo.
Ritengo che Roberto abbia più che ampiamente descritto quello che è il pensiero comune dei fondatori di questo forum. A differenza di altri, preferisco impiegare il mio tempo per rimettere in sesto questi gioielli, con conseguenti gioie e riconoscimenti morali da parte dei possessori. Quale tecnico curioso, mi sono confrontato con persone VERAMENTE autorevoli, chiedendo se valesse la pena fare dei raffronti tecnici e quindi pubblicarli, tanto per fugare ogni dubbio. Mi è stato seccamente risposto “se avevo tempo da perdere con le menate”. La persona in questione poi parla poco, come le persone veramente in gamba, che non hanno bisogno di “convincere” a qualsiasi costo, addirittura “spalando letame” sugli “altri” (altri leggasi “chi non la pensa come loro”). Forse il vero problema non è “queste persone che vendono menate”, ma chi gli da credito (magari perchè hanno una bella chiacchiera). In un celebre film di Totò: Totò truffa 60, c’è uno scambio tra lo stesso ed il commissario, nell’epilogo del film . Commissario:” ma perchè continui a truffare la gente?” Totò: “perchè finchè al mondo ci saranno tanti fessi, ci saranno quelli come me pronti a spennarli”. Ma la mia convinzione è che la gente prima o poi gli occhi (e le orecchie) li apre……
marco
23 Luglio 2014 alle 13:16 #3229marioasciutiPartecipanteLa mia personale esperienza mi porta a valutare la questione diversamente. Il particolare a cui ci si riferisce in questo trhead influenza il risultato sonoro in maniera tangibile. Differenza che ho avuto modo di percepire con le mie proprie orecchie ed in assenza di condizionamento alcuno (leggasi “piena libertà di pensiero ed azione”).
Credo che il punto di stallo sia nel non voler considerare il grado di obbiettivo miglioramento ottenibile utilizzando i Grundig “nel miglior modo possibile” fermandosi sull’assunto che “i grundig sono dei prodotti eccellenti nati e costruiti per suonare bene”, quindi non serve altro.
I grundig sono apparecchi eccellenti, costruiti per “durare” nel tempo, e “suonare” nel miglior modo possibile. Il fine ultimo di Max Grundig era quello di rendere fruibile in ambiente domestico un risultato sonoro che potesse definirsi “vera Hi Fi” , nel senso pieno e non inflazionato del termine.
Ed è proprio questo il motivo che ha spinto i progettisti a tirar fuori dal cilindro la soluzione che potesse rendere tali oggetti “veramente “Hi Fi”. Soluzione che non può esser ricercata solo ed esclusivamente nella “buona progettazione” o “alto livello qualitativo” degli apparecchi, ma anche in altro.
La scuola tedesca di quel periodo, ha sfornato tantissimi “buoni progetti” di “alto livello qualitativo” (vedasi SABA, TELEFUNKEN, HECO, WEGA, NORDMENDE, per citarne alcuni) ma nessuno di questi, almeno tra quelli che mi è capitato di sentire e “possedere” (e di prodotti tedeschi non Grundig ne ho e no ho avuti parecchi) mi ha dato la stessa sensazione di verità sonica dei Grundig.
Quindi oltre alla buona e valente progettazione e qualità intrinseca c’è sicuramente dell’altro.
Rifiutare a priori tale assunto, solo perché non si è grado di andare oltre il mero aspetto elettro/tecnico o perché non si condivide il pensiero di altri, vuol dire nascondere la testa sotto la sabbia.
Non è necessario allinearsi per condividere. Questo è il mio pensiero, tanto chiaro ed ineludibile, quanto facile da gestire.
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