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![Stefano](http://www.grundiglove.org/wp-content/uploads/2014/07/Stefano_avatar-80x80.jpg)
Tieni presente una cosa importante: il livello di uscita di un dispositivo (testina, microfono, lettore CD, insomma quello che ti pare) è un valore stabilito in fase progettuale dal costruttore del dispositivo, solitamente ad una frequenza di 1 kHz, che non è necessariamente uguale al livello di entrata dell’apparecchio al quale vogliamo collegare il dispositivo stesso, anzi in genere è un po’ più alto (anzi, DEVE essere un po’ più alto, altrimenti il rumore di fondo la fa da padrone).
Prendiamo ad esempio la testina magnetica di un giradischi: i valori di uscita, nella maggior parte delle testine in commercio, oscillano tra i 4-5 mV ed i 6-7 mV (ad esempio, la Shure M75 esce con 5 mV, che è un valore medio). Non mancano testine che presentano valori anche più bassi o più alti di quelli che ho indicato, ma – ripeto – nella maggior parte dei casi il range è quello.
Per contro, la maggior parte delle entrate PHONO degli amplificatori (e intendo le entrate per testine MM) si attestano su valori di sensibilità che stanno tra 1,5 e 2,5 mV.
Questo consente accoppiamenti che nella maggior parte dei casi sono corretti, mV in più o mV in meno.
Ciò che conta è che il livello di uscita della testina deve essere superiore alla sensibilità di entrata del PRE PHONO di quel tanto che basta per avere un livello di amplificazione adeguato, nonchè per coprire il più possibile il rumore di fondo, ma senza avvicinarsi alla saturazione ed alla conseguente distorsione.
Un esempio pratico: il Grundig V1000 ha una sensibilità PHONO pari a 2 mV (l’overload è dichiarato a 65 mV, piuttosto alto quindi).
E’ chiaro che, con questa sensibilità, sarà possibile utilizzare correttamente la quasi totalità delle testine magnetiche in commercio, con l’avvertenza che una testina che ha un livello di uscita di 6 mV suonerà “un po’ più forte” di una che esce con 4 mV.
Tutto ciò ovviamente non ha influenza sulla qualità del suono (che dipende da ben altri fattori, non ultimo il carico capacitivo complessivo visto dal sistema), al limite determina un diverso posizionamento della manopola del volume dell’ampli (e magari un diverso intervento del loudness, per chi ne fa uso).
Per la cronaca, l’RPC500 ha uno stadio PHONO con una sensibilità di 1,6 mV: questo consente l’utilizzo anche di testine magnetiche meno “generose” quanto a livello di uscita.
Questo discorso, facendo le debite proporzioni, vale anche per i collegamenti ad alto livello: in questo caso, come correttamente hai precisato tu, il livello di sensibilità medio delle entrate degli ampli sta tra i 100 ed i 200 mV (500 mi sembra un po’ troppo, ma non posso escluderlo), e questo permette di collegare in play apparecchi che hanno mediamente livelli di uscita di 400-500 mV, ma in alcuni casi anche di 1volt (ho una piastra Onkyo che dichiara 1100 mV in uscita).
E fin qui tutto bene, nel senso che non vedo difficoltà se non in rari casi.
Tutto ciò, però, vale per l’ascolto (cioè il PLAY).
Per la registrazione, invece, la faccenda si complica maledettamente, perchè alle normali differenze di sensibilità di entrata e di uscita tra i vari apparecchi (a volte, anche tra apparecchi della stessa marca) si aggiunge il discorso della differenza di sensibilità tra i collegamenti DIN e quelli RCA (differenza che in PLAY non ha rilevanza), che poi è l’argomento che mi interessava porre quando ho aperto questo thread. Si tratta proprio di standard diversi, purtroppo.
Scusatemi se sono stato un po’ prolisso.
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