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Magnetofono Geloso G255.Registra nel tempo voci e suoni, finalmente alla portata di tutti!

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Dagli armadi della casa di famiglia sono uscite cose interessanti, non di grande valore monetario, ma sicuramente affettivo. Tra le varie, un piccolo magnetofono, se non altro per il fatto di essere accompagnato da 2 nastri con le voci telefoniche registrate dei nonni ed addirittura una bis-nonna, che ebbi la fortuna di conoscere e di cui ancora conservo ricordo.

Cercherò di affrontare questo nuovo articolo su più fronti, non per soli tecnici amerei dire, ma per tutti gli appassionati dell’ultima ora, tra i quali mi colloco, capaci di emozionarsi davanti a cose che arrivano da lontano e che magicamente riescono a riportare in vita ricordi sopiti. Direi anche non solo nostalgia però, visto che non è possibile non considerare con ammirazione e fascino anche tecnico questi piccoli/grandi apparecchi. Continue Reading

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Music boy transistor 200E

“Comprendere la vita delle cose esige altrettanto acume di quanto ne richieda il comprendere la vita delle persone. Le cose danno consistenza alla nostra identità: se non si ha amore, il rapporto con esse diventerà solo meramente possessivo, causando una bulimia acquisitiva destinata a produrre infelicità anche verso se stessi. Queste parole del filosofo Remo Bodei dicono molto, dicono soprattutto che “oggetto” e “cosa”, anche se utilizzati comunemente come sinonimi, hanno in realtà un significato ben diverso. Mi ripropongo di tornare sull’argomento in un futuro spero molto prossimo, dopo aver riflettuto meglio ed aver letto qualcosa in merito, in modo da condividere con voi alcuni ragionamenti a mio avviso molto significativi e che molto hanno a che fare con la nostra passione. Il rischio della “bulimia acquisitiva” di cui accennavo infatti è sempre dietro l’angolo.

Questo breve preambolo per riflettere sul valore affettivo delle cose. Gli oggetti che oggi entrano a far parte della nostra vita, lo fanno per un tempo sempre più limitato. Come giustamente sostiene Giorgio Lotti, siamo la prima generazione che non tramanderà manufatti ai propri figli.

Pare strano, ma questa piccola radio rinvenuta in un armadio di casa aperto in cerca di ricordi, proprio l’avevo dimenticata. La cosa sembra ancora più assurda se si pensa al fatto che il suo aspetto non è certo ordinario e che non passa inosservato.

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Primo meeting Grundiglove – Abbazia di Pomposa



…entrare nella rotonda, poi prendere la seconda a dx.

Ore 19,30, l’abbazia di Pomposa alle mie spalle. Un numero imprecisato di rotonde mi separa dal casello di Ferrara sud, poi sarà come essere a casa, percorrendo km e km visti e rivisti un’infinità di volte. Sono in terra straniera, tra campi arati ed infinita pianura. Il tramonto offre il suo spettacolo, il rosso saturo termina di netto con un cielo blu sempre più scuro. La voce del navigatore è una sicurezza, so che non mi perderò e nulla può in qualche modo offuscare la tranquillità di questo viaggio di ritorno su cui si sovrappongono i ricordi della giornata. Poche auto sulla strada e quelle che mi raggiungono le lascio passare e trasformarsi in lontani puntini luminosi, sempre più vicini alla loro meta. Non ho fretta, voglio godermi questo viaggio di ritorno scorrendo come sangue nei vasi di un corpo in quiete. Rispettare i limiti di velocità diventa quasi un pretesto per rallentare, guardarmi attorno e godermi lo spettacolo del sole che cala e del riflesso dell’ultima luce nei canali di irrigazione. Mi rendo conto di quanto poco basti per rilassare mente e corpo. Continue Reading